Qualche giorno fa mi hanno detto che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, mi aveva scritto. Pensavo di trovarmi la letterina tra le mail, ma per ora, sono dovuto andarmela a scaricare[1]. Ho aperto il file e mi sono trovato davanti ben quattro pagine: nessuna intestazione, nessuna grafica e un carattere “Comic Sans” (probabilmente il più istituzionale del momento).[2]
Ho subito pensato, con un sorriso e senza alcuna presunzione di superiorità, al mio operaio di ritorno da una esumazione al cimitero, pronto a correre a casa per digerirsi le quattro pagine del Presidente. Poi ho fatto qualcosa di più stimolante: le ho lette.
“Vogliamo fare sul serio!”. Finalmente qualcuno che mi dà il pizzicotto e mi sveglia dicendomi: finora abbiamo scherzato. Io l’ho sempre detto: la statua, al nostro pensionamento, non ce la farà nessuno. Era uno scherzo. Lo sapevo. Tutti i giorni al lavoro. Era uno scherzo, suvvia. Ora facciamo sul serio.
E poi arriva la sfilza di proposte per cambiare la pubblica amministrazione. Chiedono a noi, dipendenti pubblici, cosa ne pensiamo. Allora, facciamo così. Giusto per fare un esempio. Uno solo.
Partiamo da questo.
Facciamo finta di essere un agente di polizia locale. Tutto il giorno in strada a litigare con il tempo, con lo smog, con i cittadini. Poi torniamo in ufficio, un po’ di alterchi anche con i colleghi. Orari da rispettare, indennità da percepire, tensioni da gestire. Ma anche cose belle: la certezza di un lavoro al servizio di una comunità, un ruolo di visibilità, l’impegno per la sicurezza.
Oppure, facciamo finta di essere un assistente sociale. Incontriamo i cittadini in difficoltà economiche, troviamo soluzioni, litighiamo con gli amministratori per trovare soldi in bilancio. Coi colleghi portiamo avanti il nostro modo di lavorare, forse confusionario e poco razionale.
E ancora: facciamo finta di lavorare all’ufficio personale. Le buste paga, tanti adempimenti, le rivendicazioni sindacali, le mediazioni, i Pa04, e chi ha più ne metta.
Ecco, fermiamoci qui: un agente di polizia locale, un assistente sociale, un esperto di personale. Ora mettiamoci a leggere la lettera del Presidente del Consiglio. E proviamo ad immaginare che, ad un certo punto, vi sia scritto:
– abolizione della figura dell’agente di polizia locale
– abolizione della figura dell’assistente sociale
– abolizione della figura del responsabile del personale.
Che ne dite? Un po’ male ci rimarremmo no? Anche perché non è che ci stanno licenziando, stanno semplicemente ipotizzando (sono proposte quelle di Renzi, neh?) che di determinate professionalità, di anni di impegno, di dedizione, ecc. ecc. se ne può fare a meno. Non si rivolge a noi come persone, ma a noi come “figure” professionali. C’è molto di più rispetto ad un “fannullone” dietro ai nostri ruoli, ai nostri compiti, ai nostri doveri istituzionali…
Eppure, nella lettera, ad un certo punto c’è scritto: abolizione della figura del segretario comunale. E questo è scritto veramente, ora non stiamo più immaginando con degli esempi.
Ora, non voglio star qua a fare considerazioni sull’evoluzione del ruolo e dei compiti dei segretari comunali e provinciali, non voglio parlare di colpe e di meriti e non voglio né accusare né difendere. Ne conosco e ne ho conosciuti tantissimi. Il primo quando ero alle elementari. Mi avevano portato “in gita” in Comune e quando sono entrato nel suo ufficio ricordo benissimo che ho respirato l’idea della Repubblica Italiana. Mi è sembrato il custode di tutto un sistema. Poi i ruoli sono cambiati, ci sono state revisioni delle competenze e delle professionalità. C’è stato il periodo delle direzioni generali facili e quello delle convenzioni. Ma, come detto, non giudico quanto è accaduto.
Voglio solo fermarmi su una lettera del Presidente del Consiglio indirizzata a tutti i dipendenti pubblici (segretari comunali compresi) in cui c’è scritto sommariamente: abolizione della figura del segretario comunale.
Semplicemente, questo, non mi sembra il modo per fare “le rivoluzioni”. Ci vuole un minimo di umanità (tra i termini da usare mi vengono in mente: “sensibilità”, “gentilezza”, “attenzione”, “costituzionalità”, ma poi quello di “umanità” mi sembra il più indicato) nel fare le cose, tanto più le rivoluzioni. E, ovviamente, non vale solo per i segretari comunali.
Poi, fermiamoci su una parola: “abolizione”. Ma cosa vuole dire? Cosa succede ai segretari? Cosa faranno, dove andranno? Ma anche: come saranno gestiti i comuni? Cosa cambierà? A chi saranno assegnate le competenze?
Boh, a me, sia nel modo che nel merito, sembra che una riga scritta così sia più una fucilata che una rivoluzione. E, se posso dire, ci vedo anche un po’ di cattiveria.
Staremo a vedere.
[2] Provate ad immaginare la scena. Renzi che scrive la lettera e poi è lì di fronte al dubbio su quale carattere utilizzare… e tra i migliaia a disposizione sceglie “Comic Sans” per comunicare istituzionalmente con i dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Sono un segretario comunale che ha preso servizio nel 2011 dopo quattro anni di procedura concorsuale. Condivido i dubbi sulla figura come pensata oggi. Ma oggi volevo solo ringraziare Bertagna per la solidarieta’. Grazie.
Veramente un ottimo commento, ringrazio l’autore per la sensibilità dell’articolo a nome di tutti i segretari comunali.
É minimo una ventina d’anni che sento parlare dell’ abrogazione della figura del segretario comunale senza che di fatto vengano fatte delle serie proposte per individuare un soggetto cui affidare le competenze! Attendiamo con ansia la trama di questa nuova sceneggiatura? J
Qualche segretario ha abusato quando e’ stato Presidente/sindaco ?
Avrei commenti più articolati, ma il lavoro preme, voglio solo riferire la sensazione che mi lasciano i provvedimenti del nostro presidente: un dilettante allo sbaraglio!! In bocca al lupo a tutti gli italiani.
PS: non sono un dipendente pubblico, tantomeno un segretario comunale.
Grazie, dr Bertagna,
non ho mai dubitato della sua competenza e umanità! Leggere che i segretari sono nella sezione della lettera dedicata alle persone, mi ha subito comunicato la contraddizione, anche con le parole di riconoscimento che precedono la fucilata(che ovviamente non si riferiscono alla categoria), con il dichiarato obiettivo. Grazie ancora di avere colto e sottolineato l’aspetto più importante e cioè il nostro sentire, quello tipico dell’essere umano fatto di amarezza, delusione, sconforto, preoccupazione…. per noi e per il cittadino che abbiamo sempre cercato di tutelare, anche rimettendoci, nello spirito di servizio che ci ha sempre connaturato. Ci sarebbero tante cose da dire, ma lo faremo nei prossimi giorni.
Scognamiglio Marisa segretario provinciale UNSCP Varese
E come intenderà rottamarci? ci trasferirà d’imperio a fare le colf o le badanti al posto delle rumene? o penserà di darci qualche pillolina per transitarci nell’aldilà?
Ne abbiamo viste tante come categoria, non s’immaginava di sopprimerci per legge, quella che abbiamo difeso strenuamente fino ad oggi.
Ovviamente c’è modo e modo, ma la figura del segretario comunale deve essere rivista, sia per quanto attiene l’eliminazione di veri e propri privilegi (anche se ad onor del vero sono di natura contrattuale) quali il galleggiamento, sia per ciò che concerne il fatto che esiste un “rituale” per l’accesso alla figura che non ha più senso se non per la difesa corporativa di una categoria. Che debba esserci una figura di vertice burocratico è senz’altro vero per il buon funzionamento della struttura, ma non è certo questo quello che, di fatto, fa la maggioranza dei segretari comunali. Non ammetterlo è pura ipocrisia.
Il vero crimine di questa lettera è il Comic Sans. Sui segretari comunali, perdonami ma non ho nessun moto di commozione. Le figure che hai citato prendono se va bene 1500 euro al mese, i segretari il triplo e lavorano la metà. E caliamo un velo pietoso sul loro contributo, di segretari che scendono dalla cattedra e aiutano il comune sul serio ne ho conosciuti pochi, ma pochi davvero. Nessuno licenzierà nessuno, non drammatizziamo. Ma un bel bagnetto di umiltà gli farà solo bene.
secondo il mio parere Renzi ha ragione . la figura di segretario e’ troppo vecchia e troppo costosa quindi inservibile. con un impiegato comune mortale se ne puo’ fare 2 di segretari risparmiando 100.000 centomila euro
Mi fa piacere leggere di qualcuno che ancora si interessa alla sorte dei segretari comunali e apprendere che per qualcuno la figura professionale a cui appartengo ha ancora un’importanza per i cittadini.
Purtroppo ritengo che Renzi faccia bene ad eliminarci in quando a queste condizioni (riforma Bassanini) è meglio essere fagocitati in un’altra categoria professionale che vivere professionalmente legati ad una “catena politica” per di più con l’angoscia di dover denunciare poi il nostro “padrone” come autorità anticorruzione.
Siamo ormai al soldo di sindaci a cui spesso la legalità che siamo tenuti a far rispettare non interessa, cacciati via a pedate più per meriti che per demeriti.
Non è allora meglio forse essere inglobati nella categoria unica dirigenziale e finalmente essere parte di qualcosa?
Ringrazio il Dottor Bertagna del bellissimo articolo, ricco di umanità, oltreché della sua ben nota competenza.
Sono un Segretario da agosto 2012; a parte il corso per diventarlo ho fatto “gavetta” nei Comuni dal 1995 in vari ruoli, tra cui, per 14 anni e mezzo, quello di Vicesegretario, che mi ha permesso di stare a stretto contatto con i diversi Segretari che via via si sono succeduti, tutte persone, ognuno a proprio modo, “brave” sia dal punto di vista professionale, sia dal punto di vista dei “valori umani”. Sotto questo punto di vista la mia esperienza è totalmente diversa da quella di Luca, evidentemente non ha conosciuto i “tipi” di persone che ho conosciuto io, può succedere; per il resto, magari prendessimo “il triplo” di chi arriva a 1500 al mese, è anche questione di fascia ed in quella iniziale, con una titolarità in un Comune “singolo” si va poco al di sopra dei 2000, lo dico come dato di fatto, senza lamentarmi, anzi: ringrazio, specie di questi tempi, dove è facile guardarsi attorno e vedere disoccupati, sottooccupati, precari, ecc. che farebbero la fila per avere un posto “nel pubblico”, figurarsi un posto “da Segretario”. Che spero continui ad esserci, perché “la categoria” è in buona parte formata da persone che ce la mettono tutta per “guadagnarsi il pane” iniziando la giornata lavorativa la mattina presto e finendo molto spesso la sera tardi per i diversi impegni, quasi sempre distribuiti in più Comuni, magari distanti decine di chilometri l’uno dall’altro, in zone disagiate e con strade di per se molto impegnative, che lo diventano ancor di più se si deve tornare a casa alle undici di sera dopo il Consiglio Comunale
In nostro Paese ha già subito tanti sfasci. Ora si annuncia anche questo. Gli enti locali hanno bisogno della figura del segretario comunale, soprattutto nei piccoli o piccolissimi enti dove l’apicale e un dipendente di 6^ q.f. In questa Italia di non sensi al segretario sono state attribuite funzioni importanti (trasparenza e anticorruzione). Ora si vuole mettere da parte. Ho sempre creduto che i controlli preventivi dovrebbero essere esercitati, in un nuovo ruolo, dal segretario comunale. Se così fosse, salverebbero gli enti locali dallo scempio che tutti noi conosciamo. Mi viene da pensare che questa annunciata “riforma” ha tutti i connotati della vendetta. Altro che riforma, quà siamo dinanzi a una epurazione.
Io d’impatto ho avuto la stessa reazione, quantomeno sul modus. Poi penso anche al perché e lo trovo sconcertante
E comunque grazie al prof Bertagna per la solidarietà .
I nuovi segretari generali, di fresco concorso e senza sedi… abbiamo scherzato!?
Grazie Gian Luca ti sei sempre distinto per la tua umiltà e umanità ed anche questa volta non ti sei smentito e per questo ti dico grazie
11 MOTIVI PER NON ABOLIRE IL SEGRETARIO COMUNALE
1 – La nostra figura è stata cambiata, quasi rivoluzionata, con la Legge Bassanini-bis, il DPR 465/1997, ecc.
2 – Se c’è una categoria soggetta allo spoil system è proprio la nostra.
3 – In ogni caso, con la Bassanini-bis ed atti successivi il percorso di reclutamento è diventato altamente selettivo: perché buttare via tutto?
4 – Il Ministero dell’Interno, che fa parte del Governo, sembra che tenga conto di quanto seminato, se guardiamo ai corsi che si stanno svolgendo dall’inizio di quest’anno presso la SSAI: il Coa5 per l’accesso in carriera di ulteriori “risorse umane” (260 ammessi), lo Spes 2014 per la progressione in carriera di Segretari già da alcuni anni in servizio (150 ammessi), il Sefa 2014 (225 ammessi), per l’ulteriore progressione in carriera : ribadisco: perché buttare via tutto?
5 – Le competenze del Segretario Comunale sono via via aumentate: da ultimo l’art. 10 del D.L. 90-2014 conv. In L. 114-2014 ha trasformato da facoltativa ad obbligatoria su richiesta dell’ente la funzione rogante.
6 – La nostra figura è contraddistinta da una flessibilità operativa che, specie negli Enti di minori dimensioni, è di importanza fondamentale.
7 – Il “costo” di “noi” Segretari è relativamente contenuto rispetto alle funzioni svolte, agli orari di lavoro, al prestare servizio in più Enti, cosa ormai inevitabile anche in Comuni di medie dimensioni.
8 – I percorsi verso lo svolgimento in forma associata delle funzioni fondamentali degli enti di piccole dimensioni riservano ai Segretari un ruolo “da protagonisti”: chi si rapporta in via principale con Sindaci, Assessori, Consiglieri, chi fa le delibere, chi studia la normativa? Vi sono esperienze passate di percorsi associativi interrotti sia per volontà politica ma anche per … improvvisa mancanza del Segretario.
9 – Le funzioni di controllo, di prevenzione della corruzione, di responsabile della trasparenza sono attribuite di norma al Segretario, specie negli enti di piccole dimensioni, una competenza di norma stabilita dalla legge (salvo diverso e motivato provvedimento) e che i segretari, nella stragrande maggioranza dei casi, svolgono, sia per senso del dovere, sia per l’assenza di concrete possibili alternative.
10 – L’esperienza già acquisita, la formazione, l’auto-formazione che costantemente dobbiamo effettuare, ma che spesso facciamo comunque per la passione nello svolgere il nostro lavoro, fanno sì che l’ambito dell’Ente Locale è quello che più si addice al Segretario Comunale.
11 – Infine il nome Segretario Comunale è quello più adatto alla nostra figura, contraddistinta da una serie di funzioni/compiti/mansioni di varia tipologia.