Un anno fa, moriva Silvio. Un anno. Un tempo assurdo, che mi lascia ancora senza parole. E infatti lascio spazio alle sue. Ho ancora tanti pensieri confusi. Giusto qualche appunto di noi. Ma non sono ancora in grado di metterli su un foglio. E allora, sono tornato a lui. A Silvio.
Era il 26 settembre 1999. Ventidue anni fa. Io, lui, il Paio e il Lele affrontavamo uno dei nostri primi Fantacalcio via mail. Fino ad allora, ci scambiavamo le formazioni su dei biglietti fuori dalla chiesa alla domenica mattina oppure con una telefonata rigorosamente al fisso.
Quel giorno, una delle prime giornate di campionato, Silvio mandò questo comunicato.
Un cliché che si ripete:
io che vinco senza storia
e voi dietro rincorrete
chi primeggia con la gloria
Forse sembro un po’ sbruffone
ma lasciatemi sognare,
certo mai io fui campione,
oggi posso un po’ sperare
Incremento il mio vantaggio,
mischio il culo alla razione,
ma vi dico: “Su, coraggio,
non v’è ancor la conclusione.
Come sempre lauda pongo
all’eroe di formazione,
vero bomber d’alto rango:
grazie Baty, mio campione
Dopo qualche mese, il due dicembre, un altro eroe spuntava tra i suoi giocatori.
È l’eroe della giornata
vincitor d’ogni tenzone,
la tripletta è già segnata
e Shevchenko è il mio campione
Ora lui mi dà la scossa
Non più ultimo m’assillo,
come fossi Luna Rossa,
io veleggio più tranquillo.
Ma il potere primeggiare
resta solo il mio miraggio,
non mi resta che lottare
fino al termine del viaggio
Ciao Silvio. Buon riposo, guerriero.