Spese personale / Spese correnti: quando si calcola?

Il rapporto tra spese di personale e spese correnti è diventato un indicatore non solo della rigidità del bilancio dell’ente locale, ma anche ai fini dell’individuazione delle possibilità di assunzione. Infatti, dal 2011, gli enti che hanno tale rapporto:

–  superiore al 40% non potranno assumere a qualsiasi titolo

–  compreso tra il 35 e il 40% potranno assumere esclusivamente nel limite del 20% della spesa delle cessazioni dell’anno precedente

–  inferiore al 35% potranno assumere nel limite del 20% della spesa delle cessazioni dell’anno precedente per tutti i dipendenti, tranne che per i lavoratori addetti allo svolgimento delle funzioni della polizia locale, nel qual caso si applica la regola del turn-over al 100%.

Oltre alle modalità di calcolo dell’indice, uno dei dubbi sull’argomento riguarda il momento in cui è necessario fare la verifica di tale percentuale.

Sono dell’idea che l’autorizzazione ad una assunzione sia un atto particolarmente delicato a cui è necessario prestare la massima attenzione in un atteggiamento di massima prudenza e razionalità.

Per tale motivo ritengo che in sede di programmazione triennale del fabbisogno di personale e del piano annuale delle assunzioni si potranno prevedere appunto assunzioni esclusivamente se l’indicatore rispetta i parametri di cui sopra con riferimento:

–  all’ultimo esercizio di cui si è in possesso di dati certi e certificati;

–  all’eventuale pre-consuntivo dell’anno precedente se non coincidente con il punto sopra;

–  all’anno in corso già in sede di bilancio di previsione.

Si ritiene comunque corretto e prudenziale procedere ad una verifica dell’indice anche in corso di esercizio, al momento dell’avvio della procedura per una nuova assunzione.

In questo caso la verifica andrà comunque svolta con riferimento agli ultimi dati certificati dell’esercizio chiuso nonché su un proiezione dell’anno in corso.

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