I nuovi meccanismi di calcolo del fondo

Perché, voi di Publika, non avete ancora predisposto un file di calcolo per la quantificazione del fondo dopo le novità del “Decreto Crescita”? La domanda ci viene posta quotidianamente. Anche più volte al giorno, a dire il vero. La risposta è semplice: perché secondo noi è troppo presto. E questo, per tre motivi.

Uno: abbiamo già evidenziato come a nostro parere la disposizione in esame sia strettamente correlata alle nuove regole assunzionali previste dalla prima parte della disposizione. Fino alla data individuata dal decreto attuativo, la norma non entra in vigore. Con tutto quello che succede, di solito, tra approvazione di un decreto e definitiva conversione, ci sembra improbabile riuscire a dare certezza a quanto previsto.

Due: abbiamo tantissimi dubbi su come la disposizione si possa applicare. Leggiamola insieme. È l’articolo 33, comma 2, del d.l. 34/2019. “Il limite al trattamento accessorio del personale di cui all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 27 maggio 2017, n. 75 è adeguato, in aumento o in diminuzione, per garantire l’invarianza del valore medio pro-capite, riferito all’anno 2018, del fondo per la contrattazione integrativa nonché delle risorse per remunerare gli incarichi di posizione organizzativa, prendendo a riferimento come base di calcolo il personale in servizio al 31 dicembre 2018”. Se volete, ci proviamo, ma ci sono troppe variabili in gioco: un calcolo unico o diversificato tra fondo e posizioni organizzative? Come verificare il numero dei dipendenti? Quale metodo utilizzare? Come gestire il nuovo limite sapendo che solo a fine anno sapremo quanti dipendenti avremo davvero assunto? Che voci conteggiare? La riduzione o l’aumento si basa rispetto ai dipendenti di quali anni? Posso aumentare il limite, come dice la norma, senza stanziare poi le somme nel fondo? Insomma, non ce la sentiamo. Ogni metodo ci sembra inutilmente troppo anticipato.

Tre: non vogliamo fare più confusione che altro. E così sarebbe, se ci pensiamo, se fornissimo un modello, magari diverso da schemi proposti da altri, su una norma che non si applica da subito, ma da una data indefinita, con parametri di incertezza elevatissimi.

Stiamo in stand-by. D’altronde ci sono tante cose da fare. Fare “il nulla” è un po’ tempo sprecato no?

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