Le ferie e il Covid-19

Senza essere virologi o medici specializzati, tutti abbiamo capito che la diffusione del Covid-19 attacca e colpisce l’istituto delle ferie dei dipendenti pubblici. Non tutte. Il Coronavirus è intelligente e, infatti, riesce a tenere separate le ferie pregresse dalle ferie dell’anno 2020. Solo quest’ultime, ahimè, vengono inghiottite dal virus e diventa impossibile farle usufruire ai dipendenti.

La cosa è curiosissima. Provo a spiegarla meglio.

Nella normalità delle cose è sempre funzionato che le ferie di un determinato anno vadano utilizzate nel medesimo esercizio, salvo eventi eccezionali. In virtù delle norme vigenti si crea, addirittura, in capo al datore di lavoro una specie di obbligo nel coordinare e programmare le ferie dei propri lavoratori. Tra l’altro, con il divieto generalizzato di giungere alla monetizzazione delle stesse, va da sé che l’obiettivo di utilizzare tutte le ferie nell’anno di competenza è dimostrazione di sana gestione delle risorse umane nonché di rispetto delle disposizioni normative. Le cose stanno così, senza girarci troppo attorno.

Quindi, anche per il 2020, le ferie di competenza del 2020, vanno gestite e utilizzate nel 2020.

Poi arriva il Coronavirus che infetta il sistema e che, giustamente, impone a tutti di lavorare da casa. Attenzione: non di “stare a casa”, ma di “lavorare da casa”. Il che significa che c’è una prestazione lavorativa. Quindi, di conseguenza, per esonerare il dipendente da una prestazione lavorativa, vanno utilizzati gli istituti del CCNL. Tra questo, ovviamente, anche quello delle ferie.

Per fare “chiarezza” giunge l’art. 87 del d.l. 18/2020 che afferma che tra gli strumenti che un datore di lavoro ha per gestire la situazione di emergenza ci sono i permessi, i congedi e anche l’utilizzo delle “ferie pregresse”. E ci mancherebbe altro.

La lettura che il Dipartimento della Funzione Pubblica fa di questa norma è che “ferie pregresse” vuol dire “ferie di competenza degli anni 2019 e precedenti”. Anche il servizio ispettivo dello stesso DFP dice che non rientrerebbero nel concetto di ferie pregresse o di congedo le ferie dell’anno corrente. Interpretazioni, certo, che fanno però sorridere nell’incapacità di prendere una netta posizione lasciando il fianco aperto alle entrate a gamba tesa dei sindacati.

Il fatto è che veramente si sta raggiungendo l’assurdo.  E mi spiego. Ci sono due modi di leggere questa situazione. Eccoli qua.

Partendo dal fatto che l’obiettivo è che i dipendenti o lavorino da casa o stiano a casa durante l’emergenza sanitaria, possiamo riassumere così i “verdetti” sull’utilizzo delle ferie di competenza:

  1. L’art. 87 del d.l. 18/2020 individua degli strumenti per aiutare il datore di lavoro a tenere lontano i dipendenti dalle sedi operative. Strumenti in più rispetto ai soliti a disposizione.
  2. L’art. 87 del d.l. 18/2020 individua gli unici e soli strumenti utilizzabili, cancellando dal sistema tutti gli istituti contrattuali non citati dalla norma.

Solo la soluzione numero 1 è quella giusta. E il virus lo sa. Ne sono certo.

 

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7 pensieri su “Le ferie e il Covid-19

  1. Stefania Pica dice:

    Le ferie 2020 assegnabili sono solo quelle maturate fino a una determinata data o possono essere tutte quelle che maturano nell’anno, fatta eccezione per le due settimane che il lavoratore ha diritto di godere in estate? Grazie a chi vorrà rispondere.

  2. Riccardo Secomandi dice:

    L’Università di Ferrara ha avviato una ricerca sulle determinanti della attivazione tempestiva ed efficace lo Smart Working nella Pubblica Amministrazione.
    Siete pregati quindi di rispondere a questo sondaggio: https://forms.gle/6W33ho8oQMjx6Qkv5
    Grazie anticipatamente per la vostra collaborazione!

  3. Alessio dice:

    Tu parli per chi lavora da casa. C’è stata gente ferma per 3 mesi. E il datore non vuole dare le ferie anche se maturate negli anni precedenti o il
    Restante residuo dell’anno

  4. Damiano dice:

    Vorrei presentare il mio caso, che credo sia uguale a quello di tanti altri ma non per questo giustamente applicato: ho fatto cassa integrazione continua per 5 mesi e una settimana e finalmente poi sono stato fatto rientrare a lavoro. Nel mezzo, in attesa dell’applicazione di un decreto, tra il 15 giugno e il 10 luglio, mi sono state fatte consumare tutte le ferie disponibili, sia quelle dell’anno precedente sia quelle maturate nel 2020, fino ad addirittura farmi andare in negativo di 2 giorni, quindi, 19 giorni di ferie totali, di cui 9 erano pregresse, 8 erano quelle maturare e 2 in negativo. Vorrei sapere se il datore di lavoro si e’ avvalso di qualche legge o decreto per fare questo, oppure non era consentito e quindi ho diritto a ricevere il ripristino delle ferie maturate nel 2020 e/o delle ferie in negativo addebitate. Inoltre, se tutto e’ stato nel lecito, fino a quanto poteva scendere in negativo? Oppure quante ferie maturate o non maturate potevano essere usate allo scopo ? tutte quelle spettanti nel 2020, anche se non ancora maturate o solo una parte di esse? Oppure per assurdo si poteva andare in negativo senza limiti? Dico per assurdo, perche’, con questa ultima ipotesi poteva essere anche possibile che se qualcuno si fosse licenziato, tra dare e avere, avrebbe potuto pagare lui per andarsene piuttosto che il l’azienda.

  5. Debora Pavese dice:

    Ma se io sono sotto sia con permessi e sia ferie e non aprono la cassa possono andare sotto?

  6. Stefania Spirito dice:

    La discrezionalità del datore di lavoro in cassa Covid riguarda solo ferie e permessi già maturato (esiste anche un accordo nazionale tra Confindustria e Oo. Ss al riguardo). È invece illeggittimo imporre ferie o permessi non maturati in luogo della cassa integrazione. Il lavoratore che si trova in questa ultima situazione deve inviare al datore di lavoro con fax una contestazione prestando un formale offerta di prestazione lavorativa (e anche al suo sindacato se è iscritto) e presentarsi al lavoro se contesta il periodo forzato di ferie non maturate. Se il datore di lavoro rifiuta la prestazione sarà obbligato (in una eventuale causa giudiziale) a remunerare egualmente la prestazione lavorativa offerta che ha negato. Sta succedendo in molte aziende….

  7. Maria dice:

    Io lavoro come colf e il mio dottore di lavoro avuto il covid,lui mi a detto che devo restare a casa per il 10 giorn in ferie. Vorrei sapere se è giusto mettere in ferie?

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