Come noto, negli scorsi giorni è stato diffuso un parere del Dipartimento della Funzione Pubblica che provvede a sdoganare la possibilità di progressione economica (ora denominata: differenziali stipendiali) in caso di presenza di un solo soggetto all’interno dell’area/categoria di riferimento. Tale eventualità viene ammessa per i soli comuni di piccolissime dimensioni ed è contenuta nel parere DFP-0022327-P-27/3/2024.
Le conclusioni hanno il suo senso, ma ancora vorrei sottolineare che:
– si tratta di un parere
– non è estensibile a casi diversi da quelli esaminati
– denota ancora una volta l’incapacità dei CCNL di prendere in considerazione le situazioni concrete in cui si trovano gli enti di piccole dimensioni con pochi dipendenti.
Detto questo, vorrei prendere in considerazione “la più bella” che ho sentito in questi giorni: i Sindacati hanno iniziato a sostenere che questa interpretazione si può applicare anche al caso delle progressioni verticali e quindi si intenderebbe che questo parere possa superare il principio del 50% dell’accesso dall’esterno.
Al di là di sottolineare che i Sindacati non hanno nessuna – dico: nessuna – competenza in materia di progressioni verticali se non il mero confronto sui criteri di quelle straordinarie ex art. 13 del Ccnl, la richiesta è veramente oltre ogni immaginazione.
Giusto che “ognuno faccia il suo lavoro”, ma un briciolo di conoscenza dei principi costituzionali non guasterebbe e l’idea di “fare di tutta l’erba un fascio” è davvero aberrante.
Breve riassunto:
- le progressioni verticali non sono le progressioni economiche (si veda, per conferma gli art. 23 e 24 del dlgs. 150/2009 o l’art. 52 comma 1-bis del d.lgs. 165/2001)
- le progressioni economiche sono di competenza contrattuale, in quanto portano esclusivamente benefici economici
- le progressioni verticali sono di competenza del legislatore in quanto procedura di accesso alla categoria superiore
- pertanto il principio dell’accesso dall’esterno del 50% nel caso delle progressioni verticali è sacrosanto e non potrà di certo scalfirlo un parere del Dipartimento della Funzione Pubblicache – peraltro – si esprime sulle progressioni orizzontali.