Ormai sull’argomento si è sentito e letto di tutto. E’ ormai pacifico. Le progressioni verticali “vecchia maniera” sono morte e, direi, sepolte.
Quello che non capisco è l’odio che ultimamente è stato dimostrato verso l’istituto. Soprattutto da chi, in alcuni esempi, ha già raggiunto, guarda caso, l’apice della sua carriera. Qualcuno esulta, gioisce, gode per l’abolizione delle progressioni verticali.
Ora, io ritengo che, soprattutto negli enti locali, il sistema delle progressioni verticali vecchia maniera un senso lo avesse. Certo, i principi costituzionali vanno garantiti, ma allo stesso tempo non si possono dimenticare le basi minime per bene operare in certe situazioni. L’ente spesso ha maggiori vantaggi in inquadramenti in categorie superiori piuttosto che assumere dall’esterno. La professionalità, i tempi (e i rischi) del concorso, la conoscenza di un territorio facevano della progressione verticale un ottimo strumento per gestire al meglio le risorse umane e i servizi ai cittadini. Addirittura attraverso il sistema spesso si ricorreva sempre meno ad assunzioni in categorie inferiori oppure era l’occasione per una ristrutturazione dell’ente garantendo anche risparmi di spesa.
E questo dal punto di vista dell’ente. Ma ci sono aspetti anche collegati alla persona, al lavoratore. Da ora in poi, purtroppo, le motivazioni andranno ricercate altrove. Magari nelle progressioni orizzontali, che però hanno già dei limiti propri. Perchè si sa. Il lavoratore deve essere motivato. Sempre. Nel pubblico e nel privato. Con gli strumenti idonei. Precludere un passaggio di categoria a chi non ha il titolo di studio, ma ha un’esperienza alla spalle di tanti anni di servizio è un errore grave, che diventa gravissimo negli enti di piccole dimensioni.
Solamente per il fatto che in alcuni casi si sia abusato dell’istituto non vuol dire che ora si debba limitare in maniera assoluta!
Ci sono tante norme che non vanno della Riforma Brunetta e nel Dl n. 78/2010. Ma spero che quella sulle progressioni verticali sia la prima che possa subire una modifica.