L’altro giorno mi è arrivata una mail in cui mi si chiedeva cosa ne pensassi di una bozza di parere che analizzava un aspetto della bozza della legge di stabilità.
Incerto, ho abbozzato una risposta, confondendo il bozzolo con la matassa.
Nel labirinto emozionale e confusionale in cui mi sono trovato ho provato a trovare una scappatoia che mal si conciliava con l’impellenza di risposta del mio interlocutore.
L’emergenza era dovuta al fatto che non vi era certezza sul comportamento che l’amministrazione avrebbe dovuto tenere una volta che la bozza di parere e la bozza di legge di stabilità fossero diventati un parere “vero” e la legge di stabilità una legge “vera”. Insomma: eravamo all’impazzimento preventivo; una forma di demenza collettiva contagiosa, ex ante!
Improvvisamente mi sono ricordato quando, nel 1997, appena assunto in Comune, arrivava sul mio tavolo – sprovvisto di personal computer (c’era solo un terminale, chiamato peraltro “stupido”) -la Gazzetta Ufficiale.Pensavo: dovrò mica leggermi tutta sta roba qua, vero?!
Eh, no! Perché la mia “Segretaria comunale”, mi aveva già segnato a matita le norme di cui avrei dovuto prendere visione, perché riguardavano materie correlate agli enti locali.
La Gazzetta Ufficiale… giallina, carta porosa, ne sento ancora il profumo.
Poi tutto è sparito.
È arrivato internet ed il nostro (piccolo) mondo è cambiato. Si risparmiano, per fortuna, alberi e si guarda tutto su un video, ma il ritmo e l’ansia della ricerca di informazioni sono diventati insopportabilmente rapidi. Spasmodici.
Ultimamente siamo arrivati al massimo dell’esposizione del pensiero “voglio tutto, subito”, quando passiamo il nostro tempo alla ricerca del primo commento disponibile su un’ipotesi di disposizione normativa in itinere.
Ci basta un parere della Funzione Pubblica, della RGS, o del Ministero dell’Interno.Ci basta e avanza una deliberazione della Corte dei Conti; una sentenza di un qualsiasi Giudice del lavoro. A volte, per farci prendere dall’ansia, ci basta anche un titolo di un articolo (molte volte le due cose stanno poco assieme) di un giornale. Viviamo, con sempre più stress, il fatto di “sapere subito” quello che accade, dimenticandoci un elemento fondamentale: spesso manca, a monte, il disposto normativo ufficiale.
Siamo certi che non possiamo aspettare un’ora dopo, il giorno dopo, la settimana dopo?
L’apice di parossismo l’abbiamo raggiunto qualche giorno fa, quando giravano in internet diverse versioni della bozza delle legge di stabilità. Erano così tante e così diverse tra loro che Palazzo Chigi ha dovuto precisare: “La Presidenzadel Consiglio dei Ministri fa presente che qualsiasi indiscrezione sui contenuti della legge di stabilità, attualmente in discussione nel Consiglio dei Ministri, è destituita di ogni fondamento, anche se proveniente da Ministri o Sottosegretari, anche nel corso di trasmissioni radio-televisive”.
Eh, già. Un chiarimento fondamentale in un sistema dovela Gazzetta Ufficialeè diventata carta straccia… appena sufficiente per disegnarci sopra una bozza di provvedimento.