Uno degli equivoci più strani degli ultimi anni è stato questo: le somme che un ente non eroga ai propri dipendenti perchè non sono stati raggiunti gli obiettivi sono “perse”, costituiscono economie di bilancio e non possono tornare a disposizione dei dipendenti nell’anno successivo.
Non so perchè, ma attorno alla Riforma Brunetta del 2009 si è diffusa questo principio (sbagliato!!) dimenticandosi di una cosa importantissima: qualsiasi somma risparmiata finanziata dalle RISORSE STABILI del fondo non si perde mai e confluisce nel fondo dell’anno successivo (meglio dire: nel primo fondo successivo utile).
Quindi, se la performance (sia individuale che organizzativa) è finanziata da parte STABILE, è evidente che ciò che si risparmia a causa di valutazioni più basse o mancato raggiungimento di obiettivi, è una economia riutilizzabile dall’ente. La strada principale è quella di trasferire l’economia a incremento della parte variabile del fondo dell’anno successivo, ma nulla vieta di prevedere l’utilizzo già nel medesimo anno del risparmio (depongono a tale conclusione anche alcuni pareri dell’Aran).
Se invece la performance è finanziata da parte VARIABILE del fondo le somme non spese sono economie e non possono essere utilizzate nè nell’anno, nè in quello successivo.
Quindi, quello che conta è sempre la fonte di finanziamento.
Anche l’Aran ha confermato questa impostazione nel recente parere CFL 151 che potete trovare qui: https://www.aranagenzia.it/orientamenti-applicativi/comparti/funzioni-locali/7571-funzioni-locali-nuovo-fondo-risorse-decentrate/12520-cfl151.html?mod_search_orapphide=yes