La modifica del profilo professionale

Sempre più le amministrazioni sono in grosse difficoltà assunzionali. Per questo motivo, tra i tentativi per garantire il corretto funzionamento degli enti, si pensa anche alla modifica dei profili professionali dei lavoratori.

Nel numero 4/2014 di Personale News, Monica Catellani ha affrontato in maniera sintetica, ma esaustiva, la questione. Riporto, quindi, di seguito il suo ottimo commento.

 

LA MODIFICA DEI PROFILI PROFESSIONALI

di Monica Catellani

Giungono alla redazione di Personale News diverse richieste di chiarimento in merito alla modifica dei profili professionali dei dipendenti. Poiché il punto di partenza è la definizione della dotazione organica, nel contesto della programmazione triennale del fabbisogno (atti che vengono generalmente adottati in questa prima parte dell’anno), proponiamo alcune considerazioni operative.

Innanzitutto è opportuno premettere che l’organo competente all’adozione degli atti di programmazione triennale ed annuale del fabbisogno di personale nonché, con uguale cadenza temporale, alla definizione (o conferma) della dotazione organica dell’ente è la giunta comunale. La dotazione organica, così approvata o adeguata, deve essere formulata con criterio complessivo ed indicare il numero delle posizioni dotazionali previste, distinte unicamente per categorie professionali di inquadramento. Quanto appena riferito corrisponde alle previsioni dell’articolo 6 del d.lgs. 165/2001.

La normativa, appena sopra citata, evidenzia anche (in particolare al comma 4-bis) che “Il documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale ed i suoi aggiornamenti di cui al comma 4 sono elaborati su proposta dei competenti dirigenti che individuano i profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture cui sono preposti”.

Si evince, pertanto, che le operazioni di definizione, attribuzione e variazione dei profili professionali, sono di competenza dei dirigenti/responsabili degli uffici e servizi (negli enti privi di dirigenza) che a ciò provvedono in ragione di quanto necessario e funzionale per il perseguimento degli obiettivi gestionali individuati dall’amministrazione.

I profili professionali sono, quindi, definiti dagli organi gestionali, con propri atti, che esplicitano – in riferimento alle declaratorie contrattuali (CCNL 31 marzo 1999 – Allegato A) – le competenze e conoscenze professionali richieste per il ruolo da ricoprire, i risultati attesi dalla prestazione lavorativa, le relazioni interne ed esterne, le responsabilità attribuite oltre ad una esemplificazione delle mansioni attribuite.

Il profilo professionale, in sostanza, identifica l’oggetto del rapporto di lavoro subordinato e, come tale, costituisce elemento essenziale del contratto individuale di lavoro; ogni sua variazione deve essere adeguatamente trasfusa nel citato contratto (con nuova stipula o con clausola modificativa appositamente sottoscritta dalle parti: datore di lavoro/lavoratore).

Il procedimento di modifica/variazione dei profili professionali deve trovare disciplina (in quanto materia ascrivibile alla micro-organizzazione e gestione del rapporto di lavoro) nel regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi che l’ente adotta, con atto della giunta comunale, esercitando gli ambiti di discrezionalità attribuitigli dall’ordinamento.

Una possibile regolamentazione può prevedere (a titolo meramente esemplificativo) che:

–        di norma, in caso di variazione/modifica di profilo professionale, la verifica dell’idoneità alle mansioni del profilo professionale di destinazione è accertata tramite sottoposizione del dipendente a prova pratica e/o a colloquio attitudinale concernente le attribuzioni e le mansioni previste dalla diversa posizione, cui provvede il dirigente/responsabile del servizio di destinazione;

–        è possibile ritenere che l’esercizio di fatto, per congruo periodo di tempo ed in assenza di rilievi di sorta eccepiti dal responsabile dell’unità organizzativa di appartenenza, delle attribuzioni e mansioni proprie del profilo di destinazione, può ritenersi adeguatamente sostitutivo del predetto accertamento di idoneità;

–        può essere, altresì, ritenuta non necessaria la sottoposizione del dipendente alla prova di idoneità qualora vi sia sostanziale omogeneità, a basso contenuto di professionalità specifica, delle mansioni proprie dei profili professionali interessati.

Alla luce delle considerazioni generali sopra esposte, si può indicare il seguente percorso che gli enti possono seguire per addivenire a modifiche/variazioni di profili professionali:

  1. disciplina generale del procedimento in contesto, nell’ambito del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi;
  2. atto del dirigente/responsabile di servizio (di natura gestionale e non amministrativa) di variazione del profilo professionale dei dipendenti assegnati alle proprie strutture (uffici);
  3. atto del dirigente/responsabile del servizio personale (di natura gestionale e non amministrativa), su indicazione del Segretario comunale, per la variazione del profilo professionale dei soggetti preposti alla direzione degli uffici/servizi (dirigenti o titolari di posizione organizzativa);
  4. atto ricognitivo generale del dirigente/responsabile del servizio personale che riunisca il “catalogo” dei profili professionali (aggiornati e funzionali alle esigenze dell’amministrazione; modificabili e/o integrabili al mutare o sopravvenire di bisogni) presenti nell’amministrazione;
  5. a seguito degli atti sub 2. e 3., adeguamento dei contratti individuali di lavoro.

 

 

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12 pensieri su “La modifica del profilo professionale

  1. Michele Noviello dice:

    sono un dipendente pubblico, inquadrato come operatore tecnico, da circa tre anni espleto mansioni e funzioni da operatore amministrativo, ho fatto più volte richiesta di cambio profilo, posso esercitare il diritto al riconoscimento del cambio profilo? un saluto affettuoso

  2. Michele Noviello dice:

    posso esercitare il diritto al cambio profilo.
    in considerazione che svolgo mansioni da amministrativo, mentre sono inquadrato come tecnico.

  3. maria lombardi dice:

    Sono una dipendete assistente sociale che ha chiesto di essere momentaneamente trasferita ad altro settore per stress psico fisico determinato da incompatibilità col proprio dirigente. L amministrazione ha risposto che per poter andare via dal settore devo necessariamente chiedere il cambio del profilo professionale. Cosa posso fare?

  4. Gabriele Raia dice:

    C’è un Resp di PL che va in distacco comando alle Dogane per 12 mesi, non sono riusciti a trovare un D che venga a sostituirlo in distacco comando. Hanno trovato un C molto preparato di altro comune che verrebbe a sostituirlo, ma il segretario comunale non vuole perché oltre ad essere vietato dalla normativa, a suo dire se provenisse dall’interno dello stesso comune si potrebbe fare, in prestito da altro comune no. Considerato che in molti comuni ci sono dei C resp di servizio pur in presenza di altri D c’è una possibilità di poter avere il C come resp PL temporaneamente oppure la resp resterebbe in capo al Sindaco e il C lo possono prendere solo come resp operativo con indennità di procedimento più qualche altro incentivo economico? Grazie spero di essere stato chiaro

  5. Mascagni Gianluca dice:

    Sono un tecnico di radiologia. Per motivi di limitazione fisica posso richiedere la trasformazione da sanitario ad amministrativo?

  6. Giovanni dice:

    Sono un Vigile Urbano di cat.C1
    L ‘Amministrazione ha indetto una “richiesta di mobilità interna” per l’ l’istaurando Ufficio del Giudice di Pace ed a seguito di una rinuncia ad Assistente giudiziario Cat. B sono stato individuato in sostituzione ed inviato al Corso Formazione da Cancelliere Cat. C.
    Successivamente sono stato inquadrato e passato a Categoria B -Assistente di cancelleria in sostituzione di una figura B .Amministrativa.
    Quindi dall’Area di Vigilanza sono stato inquadrato all’Area Amministrativa degli Uffici del Giudice di Pace come Cancelliere Cat. C svolgendo mansioni di Assistente Giudiziario Cat. B.
    Vi chiedo di scioglier questo problema e se devo tornare, finito il distacco, a fare il Vigile o a fare l’Amministrativo presso un Ufficio Comunale (anagrafe) . Grazie Giovanni

  7. Arcangelo dice:

    Sono perito informatico, posso.chiedere il cambio di settore e quindi di ufficio, per incompatibilità con la mia formazione professionale?

  8. Elsa dice:

    Sono un funzionario di biblioteche ma mi sono sempre occupata, negli uffici, di amministrazione, atti d’ufficio, e-procurement, risorse umane e formazione, contratti e appalti.

  9. Elisa dice:

    A seguito di mobilità interna sono transitata dalla Polizia Locale a istruttore amministrativo nell’ambito della stessa amministrazione. Dopo quasi due anni non ho ottenuto, nonostante diverse richieste, il cambio profilo professionale. Posso chiedere l’applicazione retroattiva dal momento dell’effettivo trasferimento? Considerato che sia l’organo politico che il dirigente hanno già da allora, dato il loro consenso, anzi hanno disposto, il mio cambio profilo?

  10. Francesca dice:

    Per necessità dell’ente con una delibera di giunta di mobilità interna sono stata spostata dalla Polizia Locale a istruttore amministrativo nell’ambito della stessa amministrazione. Dopo quasi due anni continuo ad essere destinata al 60% agli uffici demografici (che gestisco da sola per anagrafe, stato civile ed elettorale) e al 40% alla polizia locale (nel quale però non presto alcun servizio). Come devo comportarmi per ottenere il cambio del mio profilo professionale?

  11. danila dice:

    se un dipendente viene assegnato ad un altro settore sempre con profilo equivalente necessita di avviso di mobilità interna? cioè l’amministrazione se ha 3 persone dello stesso profilo può decidere chi spostare ammesso che tutti e tre potrebbero voler essere spostati?

  12. Ago dice:

    Buongiorno, a seguito di mobilità intercompartimentale sono transitato da Ente Locale (Agente di Polizia Locale) a Ente Centrale (Ministeri) con qualifica amministrativa. Mi sono accorto da subito che la vita da impiegato, dopo più di 20 anni di attività operativa su strada, non mi si addice.
    Vorrei tornare a fare il mio lavoro, ma il mio attuale profilo professionale (assistente amministrativo) molto spesso mi esclude da eventuali bandi di mobilità per agenti di PL.
    Pare nulla conti aver superato un concorso per Agenti di PL, aver fatto il corso di formazione e aver superato il periodo di prova, oltre ad aver esercitato per più di 20 anni la professione. Cosa posso fare?

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