Continua l’intervista che mi è stata posta sulla riforma Brunetta.
D: e sulle fasce di merito cosa mi dice?
R: nutro seri dubbi che dal 1 gennaio scattino automaticamente quelle previste per la pubblica amministrazione.
D: come mai? Non vi è il rinvio automatico?
R: c’è un problema nell’art. 31. L’applicazione delle norme delle pubbliche amministrazioni anche alle autonomie locali scatta solamente per quanto previsto nel medesimo articolo al comma 1, mentre le fasce sono disciplinate al comma 2. Quindi si potrebbe dire che, in linea con quanto previsto dall’art. 65 che mantiene in vita gli integrativi degli enti locali al 31.12.2012, fino a questa data rimangano valide le modalità di distribuzione della produttività già previste.
D: chi deve definire le fasce?
R: l’art. 31 comma 2 “parla” di potestà legislative. Penso che non ci siano dubbi sul fatto che competa all’amministrazione. Mi sembra logico inserire il tutto nel sistema di valutazione con approvazione a questo punto regolamentare.
D: quindi niente fasce fino al 2013?
R: tecnicamente potrebbe essere così. Poi però sottolineo che se un ente intende disciplinarle fin da ora (e visto che si sta mettendo mano ai regolamenti dovrebbe essere proprio così) a questo punto si può dare alle stesse immediata efficacia.
D: e d’accordo con la Civit sulla non obbligatorietà degli Oiv?
R: sono d’accordo con il D.lgs. 150/2009 che ha ritenuto che l’art. 14 non si applicasse agli enti locali. Così c’è scritto. Il legislatore della Riforma Brunetta mi è sembrato estremamente attento ai principi costituzionali delle autonomie e alle norme già vigenti. L’Oiv nasce per la pubblica amministrazione centrale laddove, disapplicando il D.lgs. 286/2009 si vuole dare vita ad un organismo unico in vece dei diversi controlli interni previsti. Per gli enti locali rimane in vita l’art. 147 del Tuel.
Per la prima parte dell’intervista:
https://www.gianlucabertagna.it/2011/01/30/riforma-brunetta-lintervista-i-parte/
