Pane e salame

Ci sono posti in cui il tempo si è fermato. L’esperienza “Torlino Vimercati” è una di quelle che lascia il segno.

Lo sperduto paese nella campagna cremasca è stato il teatro di un corso di formazione nello spirito della semplicità e genuinità. 450 abitanti, una dipendente e mezzo. Queste sono le dimensioni, i numeri. Una realtà che prima o poi sarà destinata a scomparire. Almeno dal punto di vista istituzionale.

Arrivo in anticipo e trovo ad accogliermi oltre all’unica dipendente a tempo pieno, il sindaco. Sono accompagnato nella sala consiliare dove si terrà l’incontro. A mano a mano che arrivano i partecipanti ci si presenta. Con strette di mano e curiosità sulla provenienza. Si raccontano di partenze quasi notturne e di strade sbagliate. Poi, in un clima di massima condivisione, si comincia a parlare del conto annuale.

È l’ora del coffee break. Uscendo dalla sala troviamo una tavola già bandita. Regna sovrano il pane e il salame. Un regalo del sindaco ci viene detto. Nessuno sa resistere. Il bis è d’obbligo anche perché è tutto squisito. Una commerciale coca-cola viene snobbata perché all’improvviso fa capolino una bottiglia di vino rosso. Anche su questo diversi fanno il bis. Io lo assaggio, ma di più non posso: presto deve iniziare nuovamente l’incontro. Quando entro nella sala mi trovo però la bottiglia di vino aperta sulla cattedra. Sì, perché la sede del comune è un’ex scuola. Lo documentano i banchi di legno in alcuni casi restaurati e la lavagna su cui di tanto in tanto disegno qualche schema con il gesso. Sono proiettato improvvisamente indietro nel tempo.

Il tempo scorre velocemente. È un confronto acceso. Mi fermo a pranzo. Ci sono altre storie da raccontare e da ascoltare. Storie strane, come il servizio che svolge quotidianamente il sindaco di andare a ritirare il referto degli esami del sangue all’ospedale e poi portarli direttamente a casa ai suoi cittadini. Alle ultime elezioni solo in 13 non l’hanno votato. Sicuramente tutti sanno il loro nome. Poiché il cimitero è lì vicino, ho chiesto se il funerale lo presiede il sindaco. Questo no, ma i matrimoni vorrebbe celebrarli lui…… in chiesa. Durante il pranzo riesco persino a soccombere in un giochino-test della personalità.

Ecco, questo è un giorno fuori del tempo. Dove la fretta è lasciata un po’ in disparte e la vita è fatta ancora di racconti e di sguardi veri.

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3 pensieri su “Pane e salame

  1. ALESSIA dice:

    Ciao Gianluca,
    ero un pò titubante all’idea di avventurarmi nelle strade sconosciute della campagna cremasca, ma devo dire che ne è proprio valsa la pena! Non dimenticherò facilmente l’esperienza del corso a Torlino Vimercati, oltre che per l’utilita delle nozioni apprese (non mi sembra mai di saperne abbastanza), anche per l’atmosfera di simpatico e piacevole confronto che si è creato fra tutti i partecipanti, sotto lo sguardo composto, ma divertito, di un maestro dei giorni nostri davanti ad una lavagna d’altri tempi! Non posso che augurarmi di ripetere la stessa cosa nel nostro Comune! Alla prossima! E grazie per l’occasione che si è così magicamente creata!

  2. Assunta e Chiara dice:

    Un racconto pieno di gratitudine…. merce rara di questi tempi.
    Sentimento ricambiato comunque, visto che, nonostante le partenze notturne e le strade sbagliate, ti è stato chiesto il bis.

  3. Mario dice:

    Leggo sempre il tuo sito per scopi “professionali” e non penso mai di fare un giro da questa parti. Un vero peccato.
    Bel post.
    M

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