Tutt’altro che in incognito è partita la missione trasparenza. Fortemente voluta da un ministro di sua maestà, ha iniziato a diffondersi poco segretamente in tutta la penisola.
Partendo da molto lontano (nientemeno l’abolizione di anni di privatizzazione del rapporto di pubblico impiego) è arrivato l’incarico ufficiale: tutte le pubbliche amministrazioni devono rivelare sul sito istituzionale i dati anagrafici, i curricula e l’indirizzo mail dei propri dirigenti nonché i loro stipendi.
La fonte dei servizi segreti, Il Sole 24 Ore, a quasi due mesi da inizio missione, informa che solamente un terzo degli uffici ha messo online le notizie richieste. Tra questi, mancano ovviamente la maggior parte dei ministeri, compagni di stanza dell’ideatore di tutto.
E pensare che nei concorsi pubblici è stata inserita una nuova prova: la capacità di raccogliere i dati idonei e la tempestività nella pubblicazione su internet. Un giovanotto ha impiegato meno di un minuto: sembra che resterà disoccupato a vita.
Non sono mancati i fallimenti immediati della missione. Con alcune strategie conosciute solo al popolo italiano si è provveduto all’adempimento con tabelle “anonime”. Della serie: gli stipendi li sapete già (o al massimo si ovvia con un giretto sul sito www.aranagenzia.it), i premi sono uguali per tutti a prescindere dal merito. Che equivale a dire: caro cittadino, se vuoi sapere devi improvvisarti agente di spionaggio, altrimenti non avrai alcuna informazione a meno che non ti compri il kit della piccola spia.
Gli enti locali, tramite l’intelligence rappresentata dai loro uffici personale, sono invece fin troppo prudenti e attenti. Con una scrupolosità da vero 007 i funzionari delle Risorse Umane si pongono un’infinità di domande: lo metto in prima pagina? Lo devo fare anch’io che non ho i dirigenti ma solo responsabili di servizio che svolgono quelle funzioni? Chi ha il compito di provvedere? Deve esserci una nomina specifica? … poi per estrema sicurezza, non si sa mai, pubblicano tutto.
È uscito anche un piccolo manuale dell’agente perfetto: la circolare n. 3/2009 della Funzione pubblica, che ad un certo punto chiosa precisando che le informazioni sul sito non devono essere modificabili da parte degli utenti della rete. Russia e Stati Uniti erano già sull’attenti per rubarci (o peggio ricattarci) tutti i dirigenti. Stanno cercando di carpire il segreto del premio a pioggia anche nei giorni di sole e nonostante lo scudo termico.
Il povero agente-funzionario si trova quindi a dover fronteggiare le pressanti richieste dei i propri dirigenti ai quali non va mai bene quello che viene pubblicato: “scorpora i compensi per le progettazioni, metti questo in disparte, non inserire questa retribuzione che intanto la competenza era di tre anni fa”… e via dicendo.
O peggio ancora, i dirigenti “indagati” chiedono informazioni sulla differenza tra compenso lordo e imponibile fiscale, nel tentativo di far quadrare il Cud con i dati stipendiali da pubblicarsi: gira infatti voce che questi dati possano servire anche all’Agenzia delle Entrate per un controllo aggiuntivo.
Non mancano gli atti di invidia. Bramosi di un confronto con i colleghi di amministrazioni (o a volte stanze) vicine i dirigenti si dedicano anche ad un’altra attività: quella di scoprire chi prende di più e pubblica di meno. È il nuovo gioco dell’estate.
Per fortuna per recuperare l’oltre 60% degli enti inadempienti si sta già pensando alla mossa successiva: mettere una sanzione. Una specie di tortura finale, degna di ogni film di spionaggio che si rispetti.
Comunque sia: i dirigenti sono stati catalogati! Almeno sono usciti nomi, cognomi e professionalità. La missione uno sta per terminare. Inizia la missione due. Si vede che non è bastato aver individuato i responsabili… ora vanno scovati! Nuovo obiettivo: i tassi di assenza e presenza! 007 è già pronto; trovare le persone scomparse è sempre stata una sua passione. Ne verrà a capo anche stavolta?