Facebook

La ragazza che vagamente assomigliava a Meg Ryan non si accorse di nulla. Eppure da più di una settimana, all’uscita di scuola, veniva puntualmente spiata. Non era un vero e proprio inseguimento, semplicemente si trattava di un appostamento. D’altronde a lui bastava vederla. Stare con lei visivamente almeno per un po’. Almeno per ora. Poi…

Una volta era riuscito a fotografarlo. Erano ad un riunione sulla fusione tra una società e una multinazionale. Non gli erano andate a genio le sue parole. Ma non sapeva chi fosse. Ha tentato la strada più complicata, quella della fotografia. E l’ha trovato. Ora sa tutto di lui, e…

Sono giochi di ragazzini, si sa. Ma l’invidia a volte non sa fermarsi. Lui ha visto il suo amico parlare con un’altra, non sapeva chi fosse. Una foto. Ora è molto semplice. Ne è uscito un nome, un’identità, una storia. E per vendetta l’ha informata di tutto. Sperando che…

Tre storie, banali, banalissime. Ma questa è stata la goccia, almeno per me, che ha fatto traboccare il vaso. Il fatto che da una foto si possa risalire ad un membro di facebook mi fa rabbrividire.

Io mi disattivo. Ho deciso. In bilico da qualche anno, non ho mai fatto la scelta decisiva. Forse entro nel sistema una volta al mese. All’inizio non eri nessuno se non avevi un profilo di facebook. Era meglio arrivare primi. Non si sa mai. Così mi sono registrato. Ho dato l’amicizia a diverse persone. Tante me l’hanno chiesta. Sono lì in attesa perché poi “il giochino” non mi è più piaciuto. O non l’ho capito.

Ogni tanto arriva una mail: oltre 100 persone hanno chiesto la tua amicizia; non credi sia giusto dargliela? Certo, ma davvero di un’amicizia fatta di un click ne ho già la nausea ancora prima di iniziare.

Ho un po’ di paura anche per le nuove generazioni, i miei figli. La cosa che più mi intristisce è il fatto che in questo mondo globale virtuale si può barare. Si può essere contenti e fingersi tristi. E questo probabilmente è solo il minimo.

Mi spiace, non ci sto. A costo di andare controcorrente cercherò di puntare sempre più sui rapporti dal vivo, quelli fatti di strette di mano, di sguardi, di contatto visivo.

C’è un limite a tutto. Le mail (il futuro delle lettere di una volta) e le chat (una telefonata scritta) possono bastare.

Addio facebook.

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Un pensiero su “Facebook

  1. ALESSIA dice:

    BRAVO! SONO D’ACCORDO CON TE! EVVIVA I CONTATTI UMANI ED I CAFFE’ BEVUTI INSIEME. A VOLTE SONO PICCOLI ATTIMI RUBATI ALLA FRETTA QUOTIDIANA, MA PUR SEMPRE SINCERI MOMENTI FATTI DI SGUARDI, VICINANZA EMOTIVA, ABBRACCI E PAROLE DAL VIVO. MAI RACCONTATI ADEGUATAMENTE TRAMITE UN SOCIAL NETWORK. CIAOOOO!

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