Una volta nella vita…

Non è che fosse tra le mie priorità, ma è successo. Martedì sera, dopo un corso di formazione a Roma, sono andato al Foro Italico per seguire due partite degli Internazionali di Tennis. Per il cartellone degli uomini giocava Federer, per quello delle donne la Williams.

Il clima, anche fuori dal campo centrale, è bellissimo. Si vedono tantissime persone che girano attorno ai campi. Colori diversi dappertutto, accesi da un cielo azzurrissimo fino al tramonto. I grandi avevano in mano magliette, racchette, abbigliamento in genere: tutto appena acquistato in uno dei negozi all’interno del Foro Italico. I bambini, invece, avevano delle palline da tennis giganti sulle quali richiedevano gli autografi ai giocatori che uscivano dai campi dopo le partite.

L’emozione di vedere Federer dal vivo è stata bella. Non robe da esaltati, ma molto piacevole. Gioco a tennis almeno una volta alla settimana, non ne capisco tantissimo, ma vedo. E mi accorgo che c’è un abisso (non con me ovviamente dove ogni paragone non ha senso), ma in genere.

Tra i giocatori del momento, Federer è quello che mi piace di più. Mi dico sempre che quando smetterà di giocare, sarà finita la grazia nel tennis. Diventerà uno sport prevalentemente di forza, costanza e potenza. Un po’ come è successo con il calcio dopo Platini e Maradona (ricordo loro due perchè c’erano quando c’ero io).

La partita di Federer contro l’italiano Starace è passata via alla svelta. Qualcuno del pubblico ogni tanto urlava: Federer, prendila su più con più calma! Devo dire che ho avuto l’impressione di non essere sempre davanti ad un evento sportivo, quanto piuttosto ad uno spettacolo costruito a misura. Ma mi succede anche allo stadio, quando a giocare sono in undici. Sarà l’età: brontolo.

 

 

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