Questa cosa mi fa impazzire. Mentre camminavo a Forte dei Marmi durante una pausa alla due giorni di corsi in Versilia, ho trovato un biglietto per terra. Era un po’ accartocciato, l’ho aperto e con grande curiosità ho letto le parole. Mi è uscito un gran sorriso.
Ho immaginato. Una ragazzina. Spontanea. La scrittura giovanile e femminile. L’entusiasmo nelle parole. Forse il biglietto è stato lasciato sul parabrezza di una macchina o forse su un motorino. Non l’ha fatto volare il vento, ma un gesto maldestro del ragazzino, che di fronte a così belle parole, non ha saputo reagire diversamente. Lei che scrive a lui. Lei decisa a vivere questo amore, lui incerto nei passi. E tutto dentro a parole che sembrano un continuo paradosso, un loop ipnotico da cui non riesco a staccarmi. C’è il “se” iniziale che trae in inganno. Un “anche”, lì davanti, senza il “non” avrebbe dato più solidità al messaggio. E invece è lasciato tutto in quell’atmosfera che solo l’amore sa creare. Il “ti amo…” coi tre puntini è l’apertura al dopo, la sospensione per quello che verrà. C’è un alone di bellezza infinita in questo biglietto.
p.s. qualche giorno dopo, è bastato digitare questa frase in google per rendersi conto che è un aforisma di Oscar Wilde. Ma non ha tolto il minimo sapore a quello che avevo provato.
Davvero bello questo tuo commento… e soprattutto l’immagine che ci hai costruito attorno. La ragazzina che si fa coraggio e lascia quel biglietto. Il ragazzino che non coglie l’attimo e si lascia sopraffare dalla paura e dalla timidezza. Chissà quante storie d’amore non sono mai state vissute. Questa frase mi fa pensare a tutte le volte in cui non si ha il coraggio di esprimere i propri sentimenti per la paura di un rifiuto o di essere derisi, o andando avanti con l’età, paura di nuove delusioni. Mi fa pensare al tempo che passa e che non cancella i desideri … “ti aspetterò tutta la vita”, ma condizionato dalla smania di ottenere tutto e subito “se non ci metti troppo”.
Mi permetto di scriverti qualche commento, spero ti faccia piacere.
Buona serata.
Luisa
Un “anche” come incipit avrebbe tolto tutta l’originalità al messaggio…..d’altronde Oscar Wilde non avrebbe potuto mai scrivere qualcosa di ordinario.