Il marziano e le altre storie di fantascienza

L’altra sera ho visto un film di fantascienza, “Il Sopravvissuto – The Martian”. Un astronauta viene ritenuto morto e lasciato, dopo una missione, su Marte. Lui è vivo e sopravvive per altri anni. Lo tornano a prendere e … happy ending!

Il film è fatto talmente bene che alla fine ci si aspetta la scritta: “Tratto da una storia vera”. Ma si sa, nessun uomo è mai andato su Marte. E allora, perchè questa sensazaione di “appartenenza”, questa emozione di sentirsi nella realtà?

La fantascienza mi piace, da sempre. Ricordo le prime puntate di Star Trek su Capodistria, seduto con mio papà sul divano di mia nonna, curioso ed innamorato di Spock e delle sue logiche spiazzanti. E, poi, tutti i film, da Blade Runner a Star Wars, da ET ad Avatar. Lì, non c’era dubbio, sapevo che era fantascienza. Ma nel film “The Martian”, tutto è così reale, fatto bene, perfetto, da sembrare vero.

E’ l’uomo, capace di raccontare quello che sarà, facendolo sembrare quello che è già stato. Davvero una strana e bella sensazione.

 

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