La Regione Sardegna mi ha chiesto di svolgere alcune giornate formative sulle unione dei comuni. E così, per quattro giorni, ho girovagato per l’isola. I corsi si sono svolti ogni giorno, in un diverso capoluogo di provincia storico: Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano.
Ho ancora addosso il profumo e il sapore di ore molto piacevoli, fatte soprattutto di incontri e strette di mano con le persone che mi hanno offerto un’accoglienza indimenticabile. Ringrazio, davvero, tutti, dai dipendenti della regione (gli ottimi organizzatori) a tutti quelli che con un po’ di coraggio mi si sono avvicinati per farmi qualche domanda o semplicemente per conoscermi un po’ di più. Ed è sempre bello ritrovare quei volti che ho già incontrato in altre occasioni, un sorriso che chiede: “come stai?” è un abbraccio che si rigenera di volta in volta.
Al ritorno, mi hanno chiesto: sei andato al mare? No, l’ho visto solo dall’aereo. L’occasione è stata troppo ghiotta per non lasciarmi sfuggire due passi nelle città, nelle quali non avevo mai camminato.
Cagliari. È la base dei voli. Questa volta è per lo più logistica. Non c’è tempo. Vivo solo l’aeroporto e il terminal del noleggio. Attendo un’ora la macchina. Un po’ troppo. Ma la gentilezza del tipo al banco cancella la stanchezza.
Nuoro. Mi sono trovato molto bene. Innanzitutto al Bed and Breakfast Majore, in centro, in una vecchia casa, in un appartamento solo per me, nel silenzio totale di una piazzetta nascosta. Ma anche passeggiando nella via pedonale, con una bellissima libreria nella cui vetrina sono esposti i libri di Grazia Deledda. Cena fantastica al ristorante Il rifugio. Passeggiare lentamente tra i tavoli dei bar, sulle strade e nelle piazze.
Sassari. Ecco, a Sassari non ci sono stato, perché qualche anno fa avevo fatto un corso per la provincia e quindi ne avevo già fatto la conoscenza. Ho quindi dormito vicino a Porto Torres e, senza vedere il mare, sono andato a fare una corsetta nella pineta di Platamona. Piacevolissimo. Ottima cena al ristorante San Gavino.
Oristano. Sono arrivato verso le sette della sera prima ed ho alloggiato al Bed and Breakfast Notte di Luna (la colazione sarà indimenticabile). Trovo la finestra della camera aperta. Sono in centro eppure… c’è un silenzio unico. Mi lascio cadere sul letto ad ascoltarlo mentre entra lentamente e avvolge tutto. Poi esco, faccio due passi, e sorrido, piacevolmente, di fronte a vetrine di altri tempi a fianco a negozi moderni. Penso che mi piacerebbe che fosse sempre così, che quei negozietti di artigianato, cianfrusaglie, oggetti inutili non chiudessero mai o non cedessero mai all’idea di novità.
Poche righe, poche parole, ma tante emozioni dentro. Grazie, Sardegna.