Un asteroide in famiglia

E parliamo un po’ di questa pubblicità del Buondì Motta. Mi sono divertito a vederla. L’asteroide che precipita sulla mamma (e poi anche sul papà, che più che un padre sembra uno sfigato Alberto Angela che presenta un evento scientifico) è una soluzione visiva simpatica, che fa ridere, un po’ come gli sketch di Tom e Jerry, Braccio di Ferro, Phineas and Ferb o i miei preferiti Oggy e i maledetti scarafaggi.

D’altronde, perché non sorridere se il video è girato dentro ad un mondo finto, surreale, inventato? È un po’ come i cartoni animati che ho citato, no? Talmente assurdo che serve qualcosa di più assurdo per attirare l’attenzione.

Prendiamo l’ambientazione. Colazione in giardino. E già lì, proviamo a rispondere: quante volte in un anno facciamo colazione in giardino? E poi: che giardino! È più grande di un campo di calcio. Erba perfetta, piante pettinate all’inverosimile. Incredibile che non ci sia la piscina, anche. E rispondiamo: come è messo il nostro giardino? Quante volte all’anno ha l’erba tagliata alla perfezione con le aiuole delimitate al millesimo di centimetro?

E avanti: la distanza dalla casa. Cioè, sti qua fanno colazione a cento metri dalla casa. Ora, facciamo anche finta che la tavola sia già apparecchiata per magia al risveglio, ma proviamo ad immaginare cosa accadrebbe se, una volta tutti seduti, scoprissimo che manca qualcosa; che ne so… lo zucchero? Chi va a prenderlo? Cento metri andata e cento ritorno. Io ho tre figli che se devono andare a prendere qualcosa sul bancone della cucina a tre metri dal tavolo sbuffano. E lì? Nel campo di calcio? Chi si alzerebbe per andare fino alla casa rischiando che al ritorno sia diventato tutto freddo? Voi direte: beh, dai. Quella famiglia lì avrà anche il maggiordomo… Giusto. Quindi la domanda: quanti di noi hanno alle dipendenze il maggiordomo vincitore dei 100 metri stile giardino?

Siamo nel surreale, dài, non nella vita normale.

Buondì

E i vestiti? Cioè, guardate come vanno vestiti a fare la colazione. Manca poco che sembra di essere ad un matrimonio. E i capelli della mamma e della bambina? Me ne intendo poco, ma sembrano da parrucchiera. Sti qua fanno colazione come fossero ad un ricevimento! Pimpanti come se fossero perennemente in vacanza pure… Che poi: l’emozione di vagare per la cucina in pigiama o in mutande con gli occhi assonnati senza sapere neppure cosa fare e con l’unica voglia di tornare a letto, dove è andata a finire?

Però… per le associazioni di famiglie, per i critici, per i bacchettoni, il problema è la violenza dell’asteroide che precipita sulla mamma. Qua siamo finiti in un mondo incantato che non esiste! Il problema non è l’asteroide, ve lo dico io…

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