La porta

Qualche giorno fa mi hanno girato questo video. È uno dei tanti in cui si mostrano errori clamorosi di valutazione umana che portano a incidenti o sorprese. Più lo vedo e più penso che le immagini nascondano di più di un imbranato che si schianta contro un palo. Mi pare che ci siano due o tre elementi fondamentali dell’esistenza.

Intanto, nella vita si incontrano tante porte. Alcune si aprono facilmente, altre no. Alcune sappiamo come funzionano, altre no. Ma di porte ce ne sono tante e prima o poi ci tocca affrontarle. A questo punto subentra il nostro carattere: timidezza, decisione, intelligenza, ragionamento, improvvisazione, razionalità. C’è chi suona sempre il citofono, c’è chi bussa, c’è chi entra a piedi scalzi e c’è chi, come nell’esempio, entra con convinzione, certezza assoluta. Dal video, capiamo, che non sempre è la strategia migliore. Troppa sicurezza non porta sempre all’efficacia.

Si apprende anche che, sempre nella vita, non siamo da soli. Guardate quell’attimo in cui prima di entrare, il protagonista si gira per assicurarsi che ci sia il suo compagno. Non si capisce bene se è premuroso (ci sei? Entriamo?) o se sia diffidente (eh no, caro, entro prima io!). Ma comunque sia è sempre un cammino che porta al confronto con gli altri. Tanto più, prima di varcare una nuova soglia.

Un altro insegnamento. Se ci sono due porte che portano nella stessa direzione perché aprirle tutte due? Lì ci stanno tutti i ragionamenti sull’abbondanza. Una è più che sufficiente, il resto è spreco. Vale per il cibo, per il tempo, per il lavoro. Quanto basta per entrare in un edificio? Una porta. E per vivere?

E infine l’avvertimento che non può mancare: in giro ci sono tanti stronzi, che nascondono dei pali qua e là. Occhio a non sbatterci contro.

https://twitter.com/i/status/1031976441909366784

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Un pensiero su “La porta

  1. Debora dice:

    Mi era sfuggita l’introspezione che hai fatto di questo video. In effetti è vero. Quanta sicurezza e quanta ingordigia nell’ aprire ben due porte. Triste e calzante metafora della vita di molti, forse io compresa :D. Scommetto che tu saresti entrato in punta di piedi, magari dando la precedenza a chi ti stava dietro, o sbaglio? Comunque i tuoi racconti li leggono in molti, ma non tutti sono azzardano commentare…sei un censore implacabile. 😉

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