Gli auguri di fine anno parlano di scorciatoie e ammetto subito d’essere stato ispirato da mio figlio adolescente. D’altronde, avendolo sempre tra i piedi, ho avuto modo di imbattermi in tutti i trucchetti per fare surf sul moto ondoso delle lezioni della didattica a distanza.
A pensarci bene, può anche essere che la mia prima scorciatoia sia stata proprio in ambito scolastico. Mi pare in terza media già si affrontasse (quello che ancora non era per me) il gran libro de I Promessi Sposi e miracolosamente, a casa dei miei, era apparso il famoso Bignami, il riassunto per eccellenza.
Sto divagando. In questo assurdo 2020 ce ne sono capitate tante e il tentativo di pensare a delle scorciatoie è stato frequente. Qualcuna l’abbiamo sicuramente percorsa. Qualche altra era troppo geniale per crederci. Alcune abbiamo avuto timore ad affrontarle.
Le scorciatoie accorciano, appunto. Fanno vivere in meno tempo quello che si sta facendo perché così “rimane più tempo” per fare quello che dovremmo fare dopo, anche se a volte non è ben chiaro cosa dovremmo fare. La scorciatoia diventa a volte il contatore dei nostri minuti finalizzata all’accumulo di maggior tempo. Altre volte è semplicemente un voler arrivare prima. Spesso accade anche che la strada scovata o inventata ci permetta di raggiungere meglio un obiettivo.
Poi ci sono le scorciatoie generalizzate. Pensiamo all’imbarbarimento della lingua italiana quando scriviamo i brevi testi di un messaggio o di una mail oppure a quando dovendo applicare una norma cerchiamo una via diversa per fare un po’ come vogliamo sentendoci bene lo stesso (si chiama elusione).
Insomma: i miei auguri sono un invito a pensare alle scorciatoie che prendiamo. Ne vale la pena?
Quando andavo a camminare con il mio amico Silvio spesso incontravamo i sentieri che cambiavano fisionomia a seguito di nuovi percorsi solcati da chi era passato prima di noi. Di fronte a noi due strade: quella storica, quella classica, quella consolidata e dall’altra il nuovo tracciato, più selvaggio, più corto, meno segnalato, ma di certo più veloce. Quale scegliere?
Non so se ci avete mai badato: di solito, in montagna, la scorciatoia è sempre più ripida, piena di sassi, meno segnalata, più scivolosa. Vorrà pur dire qualcosa, no?
Ecco, quindi, gli auguri: fermiamoci un attimo davanti ai bivi che incontreremo e chiediamoci ancora una volta non solo dove vogliamo andare, ma anche come vogliamo arrivarci.
Buon Natale e Sereno 2021.
Vero. Vale veramente la pena sobbarcarsi carichi da 90 solo per arrivare più in fretta…? Vale veramente la pena se si rischia tanto? Mi ci hai fatto pensare, grazie. E auguri di buon Natale.