Le notti con Silvio

Ogni tanto, Silvio, mi appare in sogno. Quasi tutte le volte è vivo e mi racconta come ha fatto a far finta di morire. Non si scompone neppure alla mia obiezione: “Guarda che eri freddo come un cadavere e non respiravi! Mi sono avvicinato per controllare”, quando mi risponde: “Sono un bravo attore”. Ogni volta ha un motivo diverso per essersi inventato la sua morte. Tutte le volte che me li racconta mi metto a ridere.

Se andassi da uno psicologo sono certo che mi direbbe che non ho ancora elaborato il lutto. Mi sa di constatazione molto scontata. Il fatto è che a me va bene così. Non devo proprio elaborare niente. Capisco che è tutto nel mio cervello, ma non sono interessato a cambiare le cose. Che Silvio venga ogni tanto a trovarmi e che ci facciamo una risata non mi dà nessun problema. Anzi.

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