Quelle frasi in latino…

Quando ero in terza media la professoressa di italiano ci propose di partecipare ad un corso di latino (non americano) al pomeriggio. Due ore alla settimana per quattro mesi. Spinto dai miei genitori, ci andai. Fu l’ultima volta che “studiai” il latino. Un po’ me ne pento. Ma non ne ho fatta una crisi esistenziale, anche perché, l’anno dopo, iniziando alle superiori il tedesco continuai in questa lingua la magia degli incastri, dei generi e dei verbi là in fondo alla frase.

Incontrai, poi, il latino alle superiori nelle lezioni di diritto del professor Rasori, il quale, a dire il vero, presentandosi in classe con la Gazzetta dello Sport, era più interessato a sapere cosa avevamo fatto sul campo da calcio la domenica: “Bertagna e Isonni avete fatto pena come sempre?!”. Una botta sulla spalla di incoraggiamento.

Poi, all’università, negli esami dei vari diritto privato, pubblico, commerciale, fallimentare (dato tre volte), amministrativo, ecc. ecc. il latino di tanto in tanto compariva per spiegare meglio le origini e le conseguenze delle azioni dal punto di vista giuridico.

Ed ora cosa è il latino? Nel nostro lavoro, di tanto in tanto, compare ancora. Lo leggiamo soprattutto nelle sentenze. Ci sarebbero tanti modi per sostituirlo, ma si vede che fa ancora scena e va detto che in alcuni casi suona proprio bene.

Perché racconto tutto questo? Perché di tanto in tanto mi arrivano delle mail in cui mi si chiede qualche informazione utilizzando il latino. Solo che… non è scritto esattamente come dovrebbe.

Il caso più frequente è sicuramente quello in cui mi viene chiesto un fax simile di qualche atto. Io i fax li ricordo bene. Una volta me lo aveva mostrato mio papà che si scambiava ordini di calze (questa è un’altra storia) con gli Stati Uniti. Ero rimasto a bocca aperta. Poi, ce n’era uno anche in comune dove lavoravo, rigorosamente chiuso nell’ufficio del Segretario. Ricordo le quantità di fogli unti che “sputava” ogni giorno.

Rimanendo in argomento, cioè quello della richiesta di materiale specifico, mi viene spesso domandato se ho un modello ad ok. Se si intende uno stampato che vada bene e che quindi sia ok, direi che ci siamo…

Il mio preferito, però, è il bando di concorso che, come sappiamo, è tipo una legge speciale. A volte però viene “tradotto” un po’ male in l’ex specialis.  Ben lontano da essere un atto amministrativo della pubblica amministrazione, costui o colei non è altro che quella persona con cui siamo stati insieme per un po’ di tempo e con cui ci siamo tanto, ma tanto, voluti bene.

Insomma: buon latino a tutti!

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