C’è stato un momento della mia vita in cui ero tanto appassionato di Formula 1. Attorno ai 9-14 anni credo di aver raggiunto l’apice di un entusiasmo che poi è andato scemando. Solo qualche anno fa, con la sfida all’ultima gara tra Hamilton e Verstappen, mi è tornato il desiderio di seguire un po’ di più quello che una volta si chiamava Automobilismo. Complice di questo ritorno di fiamma è stato mio figlio Paolo che, anche grazie alla documentazione che si trova ora su internet, sa sfoggiare tutti gli aneddoti più curiosi ed interessanti.
Una settimana fa siamo stati al Red Bull Ring per il Gran Premio d’Austria. È stato il mio regalo per il suo compleanno, agevolato dal fatto che essendo ancora sotto i 15 anni ha pagato solo 20 euro.
La scelta di questa gara del mondiale non è stata casuale. All’età di 11 anni i miei genitori mi avevano accompagnato a Zeltweg e Spielberg, i paesini dell’altopiano austriaco che ospitano il circuito. Era tutto un altro mondo, ma mi è sembrato un bel modo per celebrare questa passione di mio figlio. Un po’ l’idea del cerchio che si chiude.
Il ricordo di me piccolo di fianco ai miei genitori seduti sulla collina è sempre stato vivido nella memoria e ammetto che è stato un bel tuffo nel passato.
Ci siamo goduti il sabato, con la gara sprint della Formula 1, 2 e 3, le qualifiche e le interviste dei piloti. Impressionante l’impatto dei tifosi olandesi tutti vestiti di arancione pronti a urlare e tifare per il loro beniamino Max.
Siamo tornati sorridenti e contenti.