Non avete nostalgia della deframmentazione? Una volta ci dicevano che a farla frequentemente sul nostro pc ne avremmo accelerato la potenza e la velocità. Poi, improvvisamente, la procedura è sparita. Mi viene da credere che il mio sistema si metta lì da solo ogni tanto a deframmentarsi. Si guarda nel suo inconscio e si lancia in una ottimizzazione dei suoi archivi e delle sue memorie. Tipo un ritiro spirituale per un prete, un team building per un manager o una seduta dall’estetista per un’attrice.
E così, un altro pezzetto di poesia se n’è andato. Perché, mi ricordo benissimo del senso di sollievo che avvertivo fissando l’immagine del pc che “metteva a posto i file”. Era stato scelto un meccanismo soave per i nostri occhi: ogni tipologia di file aveva un colore diverso e nella disposizione sulla riga iniziale sembra di essere nel caos più totale. Poi, pian piano con lo scandire dei secondi, i colori uguali si avvicinavano e si fondevano per creare gruppi più ampi fino al completamento dell’operazione. Una sensazione unica di benessere totale che ristabiliva la fiducia tra noi e la nostra macchina e persino con il mondo intero.
La deframmentazione era un piccolo miracolo di armonia, una pausa di respiro nel frenetico caos del traffico.
Dai, ditemi che un po’ vi manca.