Il conto annuale

Ci risiamo. Puntuale come sempre è arrivato il conto annuale delle spese di personale.

Il responsabile delle risorse umane si trova di fronte uno degli adempimenti più complessi dell’intera attività lavorativa.

Come un minestrone sempre più riscaldato iniziano ad apparire sul tavolo (o sul desktop, ormai non fa più molta differenza) infinite tabelle dense di fitti importi numerici.

Con la testa fra le mani ci si chiede solamente: perché?

Cioè, quante sono le statistiche che l’ufficio personale deve fare? Infinite. E allora, ecco subito la domanda-corollario: perché non si riesce a fare un’unica statistica che contenga tutto?

Basterebbe così poco: integrare i dati del 770 e sarebbe tutto a posto. Conto annuale, aspettative, assenze, numero di ore di presenza, date di assunzione e cessazione, anzianità di servizio e titolo di studio, posizioni inail e via dicendo. Un’unica dichiarazione e che sia finita lì.

Invece non c’è mai fine. Un intreccio continuo dei medesimi dati, una volta per cassa quell’altra per competenza, una volta lordi e l’altra volta netti, ecc. ecc.

Inoltre, mai la certezza definitiva di aver fatto tutto “giusto”. E non solo dal punto di vista concettuale, ma anche nei confronti degli altri enti locali. Iniziano le telefonate con i colleghi degli enti limitrofi: ciao come stai? Sempre lì al conto annuale? Eh si, aspettavo solo questo. Senti, ma tu dove la metti questa indennità? E questa voce? Va per cassa o competenza?

Il conto di quest’anno, poi, presenta tre aspetti di novità.

Il primo a nostro favore. Non ci sarà più il censimento del personale ma tutto è stato integrato nel conto da inviare alla Ragioneria generale dello Stato. E di questo, veramente, è il caso di ringraziare.

Il secondo sono le innovazioni introdotte su alcune tabelle di verifica della contrattazione integrativa decentrata. Essendo il primo anno in cui sono presenti, i dubbi sono infiniti. Le caselline hanno aria indagatrice. Gialle che si tingono di rosso non appena si sbaglia un dato. Formati immodificabili e ansia alle stelle per l’analisi che di quei dati farà la Corte dei conti.

L’augurio è che anche i giudici contabili facciano un po’ fatica a destreggiarsi nei meandri del conto e che capiscano a quale agonia ogni anno veniamo sottoposti.

Infine ci sono le novità sulle assenze. Mancava solo di dover dividere i dati delle malattie tra primo e secondo semestre! Il dato lo sappiamo già: sarà impietoso nei confronti dei dipendenti della pubblica amministrazione tanto che ormai tra colleghi gira la sentenza: ce lo siamo un po’ meritati!

Il tutto avverrà tramite il nostro ormai amico “Sico”. Aprire a maggio di ogni anno le finestre-internet-sfondo-blu è un po’ come sentirsi a casa. Danno sicurezza. Solo un altro sito ci dà le stesse emozioni di affetto e malinconia, quello dell’anagrafe delle prestazioni.

Un decennio fa era la carta giallina a dare lo sfondo alle tabelle e alle nostre giornate. Oggi è tutto informatico e, dobbiamo dirlo, tutti conoscono la responsabile della Ragioneria provinciale dello Stato che ci supporta (e corregge a volte) nell’adempimento.

E la relazione al conto?

Quest’anno è stata anticipata. Cioè, prima si fa la relazione e poi si fa l’attività che è già stata destinataria di una relazione. Magie all’italiana. Come sempre.

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