L’alfabeto del 2009

Un anno non facile il 2009 per i responsabili delle risorse umane. Diverse novità hanno costellato i vari mesi portando direttamente alla Riforma del pubblico impiego. Ne proviamo a fare un riassunto sfruttando l’alfabeto.

Chiedo scusa a stabilizzazione, dotazione organica, mobilità, fabbisogno, ecc. ecc. se non hanno trovato posto. Sono comunque tra i nostri pensieri.

A. Accessorio. Una particolare forma di attività lavorativa ora possibile, solo in alcuni casi, anche per la pubblica amministrazione.

B. Brunetta. Il mattatore della rivoluzione normativa nel pubblico impiego.

C. Contratti. Quello dei dipendenti e quello dei dirigenti siglati nel 2009. Poche novità. Molti dubbi applicativi.

D. Dpcm. Le spese di personale sono in balìa dell’approvazione del Dpcm che è in ritardo di quasi un anno e mezzo. Nel frattempo tante versioni sono disponibili su internet. Tanto per creare un po’ di allarmismo.

E. Esterni. Come gli incarichi. Sui quali ormai non ci si capisce più nulla.

F. Fasce orarie. Dopo quelle di prigionia, sono state ripristinate le fasce orarie valide per i lavoratori privati. In attesa del Decreto del Ministro che fisserà nuovi tempi per rimanere a domicilio. Staremo a vedere.

G. Generalizzazioni. Quelle che non ci piacciono quando veniamo definiti fannulloni, tiratardi, assenteisti, ecc.

H. Hey, ci siete ancora?

I. Isterico. Il nostro carattere in certe giornate dell’anno e di fronte all’ennesima autorevole interpretazione diversa della normativa vigente.

L. Lavoro flessibile. Modificato ancora una volta, soprattutto per evitare gli abusi. Siamo a cinque revisioni dell’art. 36 in due anni. Forse è record.

M. Malattia. Rimane valida la regola della decurtazione dei primi dieci giorni, ma è stata abrogata la norma in materia di produttività. Era peraltro inevitabile, in quanto incompatibile con il decreto attuativo della Riforma.

N. Nuovi adempimenti. Conto annuale, tassi di presenza e assenza, pubblicazioni su internet, controllo su lavoro flessibile e incarichi, nuovi sistemi di valutazione… è abbastanza?

O. Operazione trasparenza. Quella della pubblicazione sul sito internet dei curricula e delle retribuzioni dei dirigenti. Oltre ai tassi di maggiore assenza e presenza.

P. Performance. È il termine italiano per chiamare quello che prima si chiamava “produttività”.

Q. Questionari. Quelli della Corte dei conti, della sezione delle spese di personale, i più temibili e i maggiormente criticati. Ma anche la novità del conto annuale con la tabella 15 e la Scheda informativa in materia di fondo produttività.

R. Risorse decentrate. Un altro anno all’insegna dell’incertezza per poterle incrementare. Perenne attenzione sull’art. 15 comma 5: utilizzarlo sembra sempre più un atto di delinquenza. Aumenti del fondo a seguito del nuovo contratto sempre più difficili da interpretare.

S. Spese di personale. Fanno impazzire. Conti da fare e da rifare. Interpretazioni che cambiano da stagione a stagione. Impossibile venirne a capo. Impossibile star sereni. Serve urgentemente più chiarezza. Vedi alla voce D.

T. Trasparenza. Nel Decreto attuativo è intesa come accessibilità totale. Lo strumento principale è il sito internet di ciascuna amministrazione. I nuovi palazzi pubblici verranno costruiti di vetro per garantire il massimo della visibilità.

U. U2. Quelli che ascolto per non impazzire. (Quando mai mi sarebbe ancora capitata l’occasione di inserirli in un racconto?)

V. Valutazione. Misurare e valutare, per erogare i premi ai migliori. La rivoluzione Brunettiana passa da qua.

Z. Zona Cesarini. Termine calcistico per definire la parte finale della partita. Nel nostro caso è stata la corsa alle progressioni verticali. È girata la voce che fino al 31 dicembre 2009 fossero ancora possibili con il precedente sistema. Una gara al foto finish.

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