Gita di maggio

Gita di Maggio

Il sentiero che guida il visitatore dalla basilica a ciò che rimane del porto di Aquileia è affiancato da altissimi cipressi che aiutano a riflettere e a ricordare le emozioni vissute.

Daniela ha rallentato il passo, fermandosi a leggere i cartelli informativi e a sognare il lavoro dell’archeologo, fatto di inventiva e di vita all’aria aperta.Una colonna divelta riporta il pensiero al passato e quel profumo di alloro offusca la mente annullando la stanchezza del ginocchio ferito dopo due giorni di viaggio.

Ieri Trieste appariva pian piano scendendo dall’alto dei tornanti della collina fino giù al mare. Giusto il tempo per una passeggiata e un pranzo in una trattoria di una piccola piazzetta interna. Poi di nuovo su, stavolta a piedi, fino alla chiesa e al castello di San Giusto dove, i nostri corpi stanchi, si sono rilassati, coricati tra alcuni resti romani ben disposti nella piazza adiacente.La discesa è stata stimolata dal desiderio di un buon caffè. L’ombrello rosso era sempre nelle nostre mani, chiuso, come lo resterà per tutta la gita. Un piacevole zig-zag tra le bancarelle dei lavori artigianali in mostra ci ha portato prima al canal grande e poi al molo, dove la gente, seduta con le gambe a mare, dava colore e vita al paesaggio.

Uno svuotato Hotel Belvedere ci aspettava in alto, vicino a Duino e la trattoria da Gino ci offriva il più buon risotto di pesce mai mangiato (escludendo la paella).Alzarsi, fare le cose con calma e trovarsi al colazione già pronta è un piacere d’altri tempi, sostituito nel quotidiano da piaceri diversi (coccolare i bambini appena svegli, vestirli, prepar loro il latte e la cioccolata, ecc.).Così come una vera serenità è passeggiare tra le mura e il parco del castello di Duino. Semplice, ma suggestivo con le sue balconate rivolte al mare e i suoi strapiombi profumati dei fiori di stagione.Ci dirigiamo verso Grado. La guida ci suggerisce di lasciarsi abbracciare dalle piccole viuzze del centro. Noi lo facciamo volentieri seguendo percorsi improvvisati e senza meta se non quella di trovare il ristorante che più dà fiducia all’istinto del viaggiatore affamato.Il lungomare fuori stagione è piacevole, soleggiato, riposante.

Ed infine eccoci qui, ad Aquileia, tra le rovine, ancora entusiasti per la basilica, imponente, maestosa, luminosa, sacra. Prima che fosse entrata l’ennesima scolaresca regnava un silenzio unico, da portarsi dentro nei giorni più rumorosi e attivi. E Dio a volte lo senti più vicino ed i bimbi che entrano non lo cacciano, anzi ci mostrano con le loro risate il suo volto.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

9 − 7 =