Silenzio
Ho scritto queste parole al termine di una settimana in campeggio. Da tempo non riassaporavo quel silenzio. E così, quasi per gioco, ho provato a scovarne tanti altri.
C’è silenzio e silenzio.
C’è il silenzio assoluto, quello che ho incontrato in cima alle vette di montagna.
C’è il silenzio degli abissi, delle profondità del mare, che a volte mi fa un po’ paura.
C’è il silenzio della propria camera, dove è possibile ritrovare se stessi.
C’è il silenzio dopo l’ultimo fuoco d’artificio, che lascia colori infiniti nei nostri occhi.
C’è il silenzio di una chiesa, che profuma di eternità.
C’è il silenzio dopo una telefonata, le emozioni fatte parole.
C’è il silenzio di un bosco, fatto del nostro passeggiare sugli aghi di pino.
C’è il silenzio della televisione, soprattutto quando è spenta.
C’è il silenzio tra una pagina e l’altra del libro, dove l’immaginazione regna sovrana.
C’è il silenzio di un ufficio, solo il ticchettare di dita su una tastiera.
C’è il silenzio di un parco giochi, anticipazione del paradiso.
C’è il silenzio della nostra casa al ritorno da un viaggio, immobile attesa del quotidiano divenire.
C’è il silenzio dopo un tiro verso la porta, fiducia in se stessi e stupore nell’attesa.
C’è il silenzio della stanza di un neonato, solo il respiro sul petto.
C’è il silenzio al termine di un concerto, con la musica nelle orecchie aspettando un bis.
C’è il silenzio dopo il click dello scatto, immobile realtà.
C’è il silenzio del campeggio, fatto del tintinnare delle posate e del sussurro delle persone.
C’è il silenzio nel leggere una mail o un sms, un amico ti è vicino.
C’è il silenzio di ciascuno di noi, il proprio silenzio.
Ascoltiamolo.