Il Caterpillar è un mezzo cingolato usato in lavori stradali o edili. È anche una divertente trasmissione radiofonica. Ma per me rappresenta soprattutto un genere di persone, quelle che non si fermano mai.
Come tutte le cose ci sono aspetti positivi e negativi. Oggi mi va di parlare solo di cose belle, quindi tralascio la possibile arroganza, superiorità o posizione di favore identificabile in veicolo di questo tipo, che di tanto in tanto, suvvia, possono anche affiorare.
Il Caterpillar è innanzitutto forza. Tanto che il più delle volte è donna. La resistenza è un elemento imprescindibile che non lo abbandona mai. A volte ci può essere dello sconforto, ma alla fine vince sempre e torna del suo normale umore.
Il Caterpillar è solido. Ha un bagaglio culturale, di valori e di conoscenze che da lì non si sposta.
Il Caterpillar è indistruttibile. Macina ore e ore di lavoro e poi, quando torna a casa, non sempre si riposa.
Il Caterpillar costruisce. Se fa tabula rasa attorno a sé lo fa perché lì deve crescere qualcosa di nuovo. Si preoccupa quindi delle necessità degli altri, a volte come si prende cura di un bambino, programmando ed ipotizzando possibili passi falsi dei vicini.
Il Caterpillar non va spesso su un palco. Anzi, deve farsi da parte perché la nuova costruzione venga messa in evidenza. Lavora a testa bassa, sapendo di dover abbandonare la scena.
Io ammiro i Caterpillar. Attorno a noi ce ne sono tanti.
Li vedo e li conosco nel mio lavoro quotidiano.
Li stimo davvero tanto.