Duecentocinquanta

È arrivato. Implacabile. E probabilmente imbattibile. Ad ascoltarmi ad un mio corso ad Udine dell’11 aprile scorso c’erano 250 persone. Almeno sulla carta. Forse qualcuna in meno in sala. Ma è record.

L’avevo scoperto qualche giorno prima da una mail divertita di Anastasia e l’ansia non mi aveva abbandonato. La paura di non arrivare prima di tutto, ma anche il sapere di non conoscere approfonditamente tutte le disposizioni, contrattuali e normative, della regione a statuto speciale.

 Il Friuli Venezia Giulia oltre ad un’avventura, è stata una piacevolissima sorpresa.

L’accoglienza è stata ottima e l’incontro estremamente positivo. Almeno per me, che all’inizio mi sentivo estremamente imbambolato, ma che con il passare del tempo diventavo forse più spontaneo.

Il dialogo con tutti è stato di quelli intensi, attenti, scrupolosi.

Non c’è sempre una risposta per tutto. E questo si sa. Ma il confronto è imprescindibile.

Nell’immensa sala, qualche sguardo già conosciuto mi dava serenità. Come anche un supporto insuperabile è arrivato da Federica: solida come una roccia al mio fianco. E lì sulla destra la Regione schierata al completo: i loro sorrisi erano sinceri e carichi di invito a procedere. Mitica è stata la catechizzazione sulle norme regionali. A seconda dell’argomento un confronto diverso: Anastasia, Michela, Barbara, Federica. Un quarto d’ora di full immersion che mi ha aiutato non poco.

Tra l’altro devo dire che la finanziaria del Friuli Venezia Giulia mi è piaciuta molto. Più “umana”, almeno sulle materie collegate alle assunzioni e alle spese di personale. Più a portata di cittadino e dei bisogni della comunità.

Ciò che non ho potuto assaporare è il cibo. Erano rimaste solo due porzioni di lasagne con gli asparagi. Ma non siamo riusciti a destinarle al nostro tavolo. La compagnia è valsa però di più, sicuramente.

Un grazie a tutti. Davvero.

         

    La bellissima sala conferenze della Regione Friuli Venezia Giulia.

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