Greta

Sono a pattinare con i miei amici. Ci hanno accompagnato al Lago. Facciamo due passi in mezzo agli alberi illuminati a Natale. Parlo con le mie amiche. Ci raccontiamo di questi primi mesi scuola e di quanto sia difficile alzarsi presto alla mattina, fare lezione, tornare a casa, studiare e andare a fare gli allenamenti e le partite di pallavolo. Infilo i pattini. Non è la prima volta. Muovo i primi passi sul ghiaccio e poi mi ricordo che devo lasciare scorrere. Vado bene. Mi ricordo subito come si fa. La pista è solo per noi. Ogni tanto ci prendiamo tutti per mano e giriamo attorno sorridendoci. A volte ci fermiamo vicino al bordo e troviamo sostegno appoggiandoci alle barriere. Parliamo e ridiamo di chi fa più fatica. Siamo felici nella musica e nei riflessi delle luci sul ghiaccio. Finiamo e passando dal bosco incantato andiamo a mangiare al McDonald’s. Ci prendiamo una zona tutta per noi. Sono al tavolo con qualche genitore e qualche ragazza. Ordino un panino e parlo con la mia amica di fronte. Poi mi arriva un messaggio. È mio fratello. Strano. Mi dice che è fuori e che è venuto a prendermi. Saluto tutti ed esco.

Insieme ad altri genitori ho accompagnato mio figlio, i suoi amici e le sue amiche al Lago. La scusa è quella di passare un pomeriggio insieme alla pista di pattinaggio. Contrattiamo il prezzo e iniziano le danze. Per alcuni è la prima volta e i capitomboli fanno sorridere un po’ tutti. Altri sono più esperti. Per le ragazze c’è come qualcosa di spontaneo a fare bene fin da subito; per i ragazzi sembra un po’ più difficile trovare l’equilibrio, loro hanno già la testa ai primi motorini. Fanno spesso una catena, si danno la mano, fanno un arco e a turno qualcuno passa sotto. Giocano. Si divertono. Bell’età, penso. Mi auguro che rimangano amici, uniti. So che non sarà così. Ci sono già passato, ci siamo già passati tutti, più o meno. Andiamo a cena al McDonald’s. Mentre i ragazzi ordinano, un altro genitore riceve una chiamata. Si allontana un po’, poi torna e dice che è morta la mamma della Greta. È morta la mamma della Greta. Tra poco arriva suo fratello. Non diciamo niente. Greta è lì. Al mio tavolo. Sta mangiando. Sta parlando. Mi accorgo che gli altri ragazzi sanno. Stanno in silenzio, mangiano, parlano sottovoce. C’è un clima surreale. Greta si alza. Ci dice che c’è fuori suo fratello e che deve andare. Saluta tutti. Ed esce.

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