Cornovaglia

Anche per il trekking di quest’anno sono tornato nel Regno Unito. La Cornovaglia è sempre stata una meta che desideravo conoscere. Farlo camminando è il modo migliore, mi sono detto. E così, accompagnato da mio figlio, siamo partiti a fine maggio per affrontare questi 130 chilometri di saliscendi sulla penisola più a est, probabilmente anche la più caratteristica della regione. Nomi come Penzance, St. Ives, Marazion e Lizard affollavano il mio immaginario e le inevitabili tappe in questi paesini hanno ricompensato la mia curiosità.

Un viaggio davvero bello, iniziato da Bristol e dal treno che in quattro ore mi ha portato fino ad Hayle, inizio della tratta del South West Coast Path che abbiamo deciso di percorrere. Due simpatici anziani mi hanno fatto compagnia fino a Plymouth allorquando mi ha raggiunto mio figlio.

E poi, via, si parte!

Due cose ci hanno subito colpito. La prima: l’immensità dello sguardo verso il mare sempre sulla nostra destra ad accompagnarci. Scogliere, colline, borghi, miniere abbandonate, colori vivacissimi, il verde dell’erba, l’azzurro del mare. Un miracolo di bellezza continuo. Le fotografie, purtroppo fatte dal cellulare perché mi si era rotta la macchina fotografica, non rendono per nulla.

La seconda: il saliscendi. Ogni giorno il dislivello era importante. Non appena si saliva su una collina o una scogliera ci attendeva subito una ripida discesa. Tutte le volte non più di 100/150 metri, ma in continuazione, per tutto il giorno e tutti i giorni. In altre parole: fatica.

Però, davvero, l’esperienza ha ripagato di tutto. Per paesaggi, il trekking in Cornovaglia è andato dritto sul podio dei più belli.

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