La soluzione per l’inquinamento

Tra le dieci più città inquinate d’Italia ci sono: Padova, Vicenza, Verona, Cremona, Brescia e Mantova. Più o meno dove abito o dove bazzico più frequentemente per lavoro. Stesso discorso se si va a vedere dove c’è il maggior concentramento di polveri sottili.

Ma per fortuna, almeno per quanto riguarda il mio territorio, hanno scoperto la cura. La Regione ha deciso di fermare i Burièl del 6 gennaio. L’Epifania tutte le feste si porta via, ma prima c’è da onorare il rito dei “Burièl”, e cioè i falò augurali con i quali si brucia la vecchia, e si parte con l’anno nuovo.

Mio suocero insieme al Giovanni del Bidèl è sempre stato un “costruttore” di questi falò. Si parte qualche giorno prima, si gira per la campagna a raccogliere le frasche migliori e che possono prendere fuoco anche a basse temperature e si portano sul luogo della “Lumèria” altro modo per chiamare la tradizione.

Per noi, gente di paese, quel momento è il momento dell’incontro dopo le feste natalizie, prima della ripresa del nuovo anno. Vin brulè e qualche fetta di pandoro e panettone completano l’evento, mentre i bambini corrono attorno al fuoco, vi buttano qualche petardo e tornano a casa, immancabilmente, con i giubbini rovinati dalle scintille.

Purtroppo, però, tutto questo non esisterà più. La Regione ha vietato i Burièl perché la situazione dell’aria non è buona e causano aumento di polvere sottili.

Cioè. Un fuoco acceso per due ore in un territorio limitato e una volta all’anno crea danni ambientali e per la nostra salute irreparabili. Le auto, il traffico, le aziende, le ciminiere, gli inceneritori di rifiuti: tutti muti! Scalzati dal trono di chi inquina di più.

Non sono uno scienziato. E me ne scuso. Ma tutto ciò mi fa ridere e mi mette tristezza.

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